Ancora tanti problemi per i collegamenti via mare da e per il Cilento con la costiera amalfitana, le isole del Golfo, il capoluogo di provincia e di regione. Il Metrò del Mare stenta a partire, con tutte le negative ripercussioni del caso.
Nel merito, interviene Bartolomeo Lanzara, presidente di Codacons Cilento che esprime preoccupazione per il futuro turistico del Cilento, comparto messo ancor più a dura prova dalle recenti notizie che riguardano proprio il collegamento, fiore all’occhiello dell’estate campana.
Per Lanzara, il metrò avrebbe costituito una validissima alternativa al trasporto su gomme e ferro, soprattutto alla luce dell’avvio dell’aeroporto Salerno – Costa d’Amalfi con i turisti che, dallo scalo, avrebbero poi raggiunto mete come il Cilento o altre costiere proprio via mare, quindi superando i disagi dati dal traffico veicolare su ruote.
«Come l’anno scorso i ritardi nella mancata attivazione del servizio del Metrò del Mare ha generato polemiche e critiche contro le autorità competenti. Una situazione che provoca gravi danni all’immagine del Cilento che come l’anno scorso registra un calo delle presenze. A mio giudizio – le parole del presidente Lanzara – è necessario che i sindaci, l’ente Parco e tutti i rappresentanti istituzionali del Cilento protestino con forza questo stato di cose.
Aggiungo che il nome dato al nuovo aeroporto mette in evidenza solo Salerno e la Costiera Amalfitana. Pertanto, ci fa capire in modo inequivocabile il disinteresse, in chiave turistica, per il Cilento. Naturalmente – chiosa uno scontento presidente di Codacons Cilento Bartolomeo Lanzara – nel silenzio assordante di sindaci e parlamentari a tutti i livelli».
Per Lanzara, quindi, diviene necessaria un’alzata di scudi da parte di tutte le istituzioni che dovrebbero invece interrarsi alla vicenda, fondamentale in chiave turistica per il territorio cilentano dove, sempre più, si assiste alla piaga dello spopolamento e dell’abbandono da parte dei giovani tanto delle aree interne quanto di quelle costiere, termine ultimo una volta dei viaggi alla ricerca di un futuro diverso, almeno per quanto riguarda quelle famiglie che non volevano del tutto lasciare il sud o il territorio.
Si trattava di una minoranza, ma oggi anche quella minoranza si sta via via assottigliando fin quando sparirà del tutto, condannando il Meridione ad un lento declino verso il baratro. Il tutto senza alcun interessamento da parte di coloro i quali dovrebbero invece difendere e tutelare il territorio mentre, a parole, sono bravissimi a farlo, in particolare gli amministratori locali.
Nei giorni scorsi, si è registrato il duro intervento del senatore Antonio Iannone che si era scagliato contro la fallimentare gestione della Regione.