- Le Cronache Attualità

di Salvatore Memoli

La politica dovrebbe ritrovare persone che la conoscono e che sappiano parlarne e viverla per come si conviene. Conviene alla politica una stagione di lettura dei fatti senza risentire delle opposte posizioni ideologiche e senza tritare tutto come poltiglia di un dejà vu che non lascia spazio alle posizioni equilibrate. Quando si parla di De Luca molti hanno perso la capacità di riconoscere i meriti, dimenticano come era in passato la Regione e che difficoltà hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni di storia locale.
Abbiamo tifato per l’opposizione a De Luca, rifiutando soprattutto il suo carattere aggressivo e polemico ma sappiamo riconoscere che la sua determinazione equivale ad una continua start up che spinge le cose verso la realizzazione,
le porta ad un decollo istituzionale che deve essere apprezzato da tutti. Come lo fa? Con un comportamento padronale direbbero molti, creando scontrosità e divisioni ma é chiaro che De Luca ci mette la sua faccia, la sua passione e la sua visione strategica nei programmi politici che porta a realtà.
Non é che facendogli questo apprezzamento si possano dimenticare gli errori, le sviste di progetti abortiti, partiti male, replicati, pur di dare risposte  d’immagine politica di efficienza. La capacità di De Luca é il suo coraggio e la sua lealtà verso i collaboratori più stretti, che sottopone a ” rimproveri ” senza risparmio quando sbagliano.  Il suo potere si poggia sulla sua visione soggettiva di tutte le realtà che governa, questa visione lo porta ad amministrare come un padrone, pur di avere condivisione dal popolo, che non manca e che trattiene troppo i giudizi negativi.
Il merito di De Luca é sapersi far perdonare gli errori, dopo tante cose che sono state giudicate bene.
Scontroso, introverso, egocentrico, cammina una spanna sopra gli altri. Attento a come parla, anche quando esagera le reazioni sono previste e non lo trovano impreparato. Se giocasse alla roulette punterebbe tutto quello che possiede, il rischio é la sua adrenalina. La differenza con quanti vogliono eguagliarlo é enorme. Gli altri vivono per conservare qualsiasi vantaggio personale e non vogliono perdere niente. Abbarbicati alle poltrone come se fossero l’ultimo accesso ad un bancomat, di chi é capitato per caso in politica.
Gli altri non studiano, De Luca legge moltissimo, inquadra i tempi e i problemi, dove non arriva si fa informare. A De Luca non capiterebbe mai di sparare asinerie come un Ministro per caso. Se qualcuno dei suoi vacilla lo umilia e lo mette da parte perché la politica é la più alta espressione della cultura che non é accessibile ai parvenus. Più sono cialtroni, asini e mediocri i politici, soprattutto di opposizione, più si acuisce il suo disprezzo e la certezza che sono braccia sottratte alla fatica.
Peccato che incede troppo come un cabarettista; se traducesse in logica politica ed in proposizioni costruttive le sue critiche potremmo dire che é uno statista. Di uomini come lui non ha bisogno il sistema che ha elevato i ciucci a dimensione ordinaria della rappresentanza politica. Se colgo un limite in lui é lo scarto dei buoni che aveva  attorno a sé. Un uomo come lui avrebbe dovuto provare piacere ad essere leader di gente talentuosa. Invece si é garantito lo scarto politico. Potrei fare i nomi, ma i salernitani sono più aggiornati di me! In questo contesto di vilipendio dell’intelligenza la gente non é capace di riconoscergli i meriti. Dall’angolo dove pensano di averlo messo, tra poco diventerà ago della politica italiana. La Schlein, come già scrissi, gli riconoscerà il potenziale immenso di arte politica. La Meloni alzerà bandiera bianca contro la litigiosità delle sue parti politiche che brillano per insipienza.
Anche se resta da solo la Regione ricorderà che prima di  lui la sanità era commissariata ed era un mercato politico. Se la sua intelligenza diventa anche umiltà politica, recupera più consensi di quanti glie ne fanno perdere i suoi inutili bambinielli!