di Andrea Pellegrino
Il primo dato segna la differenza di circa 4500 voti ponderati tra il risultato ottenuto da Giovanni Romano e quello relativo invece alle sue liste. Il candidato presidente del centrodestra perde più di 4500 voti rispetto ai voti incassati dalle liste (complessivamente 40.618). Segno che a tradire l’assessore regionale è stato più di uno. L’altro dato, invece, conferma il flop di Forza Italia, ormai non più capace di far presa sul territorio provinciale. Stando ai dati, il suo peso equivale quasi a quello dell’Unione di Centro. Entrambe le liste hanno conquistato due consiglieri provinciali. Ma Forza Italia conquista il primato degli “zero voti”. Tre sono gli azzurri che non si sono neppure autovotati. In particolare Nicolino Agresti, la cavese Annalisa Della Monica e Giovanni Mario Maio. I tre hanno ottenuto zero voti. Primo partito il Pd che raggiunge 38.589 voti ponderati. Secondi i Fratelli d’Italia che arrivano a 17.597 ma che conquistano il primo eletto in consiglio provinciale: si tratta di Giuseppe Fabbricatore che incassa 4941 voti ponderati. Buon risultato per la lista “Provincia moderata e riformista” ispirata da Antonio Fasolino, fedelissimo di Stefano Caldoro. Un consigliere provinciale per lui: si tratta del sindaco di Campagna Roberto Monaco. Un seggio anche per il Nuovo Centrodestra che elegge Roberto Celano. Qui, il sanseverinese Rosario Bisogno si defila e non ottiene neppure una preferenza. Il consigliere comunale di Mercato San Severino già qualche settimana fa aveva annunciato la sua fuoriuscita dalla competizione. Non entra in aula, invece, la lista “Sinistra per la Provincia” che ha subito di più l’effetto dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Eboli.