Interesse e scalpore ha suscitato il servizio d’inchiesta sulla pizza mandato in onda dalla nota trasmissione televisiva “Report” che nel corso di interviste a pizzaioli napoletani, ha messo in evidenza “il marcio” della cottura del tipico piatto italiano d’eccellenza: ossia le parti “bruciacchiate” della pizza trattasi della farina attaccata all’impasto nel momento in cui essa viene infornata. Impasto bruciato che scaturisce molecole cancerogene. Inoltre il servizio giornalistico televisivo ha evidenziato l’uso di prodotti non proprio appropriato e i cartoni di asporto non sempre costituiti da materiale a norma di legge. Questa la reazione dei vari pizzaioli salernitani nei confronti di quanto si è detto. Carminuccio della “Pizzeria Ausonia“in via Lungomare Colombo:” Personalmente non utilizzo farina , il mio forno è sempre roseo, il mio cliente con i suoi occhi può constatare che sotto la pizza infatti non sono presenti bruciature. Per quanto riguarda i cartoni di asporto che uso, sono tutti a norma di legge con la certificazione. Sasà Savastano della pizzeria a mercatello “Da Sasà”: “Non so cosa si voglia far intendere, del resto la pizza la si mangia da 1000 anni, certo, non tutti sono del mestiere..ci sono alcuni che s’improvvisano pizzaioli senza avere una reale esperienza alle spalle. Personalmente non uso il forno a legna ma il forno gas e sfido chiunque a farla uscire ugualmente buona la pizza, inoltre molto dipende anche da come viene lavorato l’impasto, da come gestisci il tutto. Noi usiamo inoltre per il condimento, tutti prodotti DOP: olio extra vergine d’oliva, mozzarella di bufala. Per quanto riguarda il materiale del cartone di asporto, è a norma di legge con la certificazione posta sul retro ( afferma mostrando il cartone nda). Certo magari non tutti lo useranno, ma nel nostro esercizio la pizza è servita al cliente solo nel cartone idoneo”. Mimmo del “Paradiso di pastena” in via Ricci: “Noi lavoriamo senza farina, il forno come potete notare non è sporco, inoltre usiamo prodotti esclusivamente italiani: dal salame “Negroni” che inoltre è abbastanza caro, venti euro al Kilo, ai pomodori “Pomilia””. Infine interessanti tecniche ci svelano i tre carismatici pizzaioli Mimmo, Antonio e Ciro di “Super pizza per tutti” ubicata in via Lungomare Colombo: “Noi quando inforniamo la pizza usiamo la pala di legno che impedisce alla farina di rimanere attaccata sotto l’impasto, inoltre, per evitare che la pizza si bruci, una volta infornata non deve essere spostata dal punto dove è stata posta, se la si sposta anche solo di un centimetro, accade appunto che si brucia”. Una grande esperienza da parte di questi ragazzi nel fare la pizza..da sempre la pietanza italiana più gustosa e famosa a livello internazionale.
A.S.