Attenzionare il Made in Italy. Il giorno dopo la giornata nazionale, le mani che, a Salerno, nell’evento promosso dalla Cna, presso la Camera di Commercio hanno firmato il patto sull’artigianato, rifacendosi all’art. 45 comma 2 della Costituzione Italiana “La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato” sono pronte a mettersi a lavoro per seguire l’evoluzione di una normativa che tuteli e valorizzi il Made in Italy, “perché solo puntando su questo brand possiamo tornare ad essere affascinanti anche agli occhi delle nuove generazioni” ha ribadito ieri il presidente provinciale di Cna Salerno, Lucio Ronca al Segretario Nazionale della sua Confederazione, Otello Gregorini per la prima volta a Salerno. “Qui si è avuta la netta sensazione di un gioco di squadra in cui il mondo della piccola impresa insieme alle istituzioni alla Camera di Commercio hanno lavorato per valorizzare quello che il territorio e quello che sono le produzioni tipiche che stanno all’interno del territorio – ha detto nel corso dell’intervento conclusivo, il Segretario Gregorini – nel nostro sistema Paese c’è necessità di dare maggiore spazio e valore al mondo dell’artigianato della piccola impresa che rappresentano veramente quell’arte, quella storia e quella tradizione che fanno la differenza nella competizione globale, che danno valore al nostro Paese e ci fanno conoscere nel mondo e che, tra l’altro, rappresentano l’ossatura e la tenuta dell’Italia”. La città di Salerno è la giusta piattaforma per lo sviluppo del Made in Italy, ha rimarcato il primo cittadino Vincenzo Napoli che ha seguito con interesse tutti i lavori della tavola rotonda. Tutti gli stakeholders intervenuti ieri a “Made in Italy, sì lo voglio” hanno concordato su un percorso comune sul quale continuare il lavoro iniziato il 15 aprile con la celebrazione della prima giornata nazionale del Made in Italy. La tavola rotonda ha visto protagonisti il mondo delle istituzioni e delle imprese con la presenza di rappresentati di Provincia e Regione. Per la Provincia, Francesco Morra ha sottolineato la necessità di valorizzare il peso culturale del Made in Italy. “In Regione Campania stiamo lavorando alla nuova legge sull’artigianato, che non è solo un atto per valorizzare le tradizioni artistiche e artigianali campane, ma anche un investimento per il futuro – ha ricordato Franco Picarone, Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania- una legge attenta anche agli aspetti della formazione e del praticantato, legati a figure professionali di valore quali i maestri artigiani, utile a creare nuove attività, tutelando quelle preesistenti, all’insegna della continuità delle aziende familiari e che includa anche aspetti finanziari legati alla tutela e allo sviluppo del settore”. E nel territorio salernitano il made in Italy è pronto a volare in alto come ha evidenziato il Presidente della Camera di Commercio Andrea Prete, che ha evidenziato le potenzialità di un territorio che presto potrà contare sulla riapertura ai voli dell’aeroporto Costa d’Amalfi e su tutto il sistema intermodale che verrà sviluppato. Ma nel percorso futuro della valorizzazione del Made in Italy una nicchia speciale sarà riservata all’agro alimentare artigianale. Come ha spiegato il segretario di Cna Salerno, Simona Paolillo, volutamente nella giornata celebrativa del 15 aprile si è deciso di tenere fuori le eccellenze del settore agroalimentare, se non per una parentesi degustativa finale affidata alla maestra lievitista Elga Liberto. “Il rilancio dell’agroalimentare artigianale rappresenta un’opportunità per valorizzare le tradizioni culinarie locali, promuovere la sostenibilità ambientale e supportare i piccoli produttori e percorrere quel turismo esperienziale verso il quale stiamo orientando le nostre attenzioni – ha detto il segretario Paolillo – grazie alla sua autenticità e alla cura artigianale, il settore agroalimentare artigianale contribuisce a preservare le radici culturali e a promuovere un consumo consapevole e responsabile”. Tra i punti da approfondire per la valorizzazione del Made in Italy, sicuramente la decodificazione delle attività e le modalità di riconoscimento di “Made in Italy” quale rappresentativo, come è emerso durante il dibattito di ieri moderato dal giornalista Gianni Molinari che ha sottolineato a più riprese il valore dell’ingegno creativo del Made in Italy. Valorizzare, quindi il made in Italy, non perché letteralmente significa “fabbricato in Italia” ma perché rappresenta un valore culturale, un’esperienza e uno stile di vita che ha risvolti economici, culturali, politici e sociali. E per la condivisione di tutti questi motivi che in molti, ieri, hanno preso parte e consolidato l’impegno per il made in italy. Tra questi, oltre ai convenuti alla tavola rotonda, anche Paola De Roberto, assessore Politiche Sociali del Comune di Salerno, il direttore dell’Ance-Aies Salerno, Giovanni Veneri, Mariano Mucio, già assessore comunale alle attività produttive e presidente di Sistemi Salerno Servizi Utility, sensibile a tali tematiche, la direttrice dell’Inps Salerno Giovanna Baldi, il Presidente Claai, Matteo Caputo, il Presidente Casartigiani, Mario Andresano e tanti artigiani presenti oltre che tutti i dipendenti e collaboratori di Cna Salerno che hanno creduto nell’iniziativa, così come i colleghi di Cna Campania Nord, Vincenzo Santo e Francesco Geremia, il segretario di Cna Pensionati Campania, Andrea Battistoni e il presidente di Ebac, Berardo Pesce con i rappresentanti di Cna Avellino.
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