Nella giornata di ieri, la sezione Operativa navale della Guardia di Finanza di Salerno e il comando carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli hanno notificato ed eseguito una ordinanza di sequestro preventivo emessa dalla sezione Riesame del Tribunale di Salerno, relativa alla lottizzazione abusiva nonché alla consumazione di reati urbanistici ambientali e paesaggistici del complesso recettivo alberghiero e delle opere di urbanizzazione insistenti sul Gallo Lungo, ricompreso nel comprensorio dell’isola de Li Galli, riserva naturalistica del Comune di Positano . Il provvedimento cautelare rappresenta l’esito, ricorda una nota firmata dal procuratore di Salerno giuseppe Borrelli, “del gravame proposto” dalla procura “avverso il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari di Salerno, investito di richiesta di sequestro preventivo dei vari manufatti per il reato di lottizzazione abusiva, non lo riteneva sussistente”, riconoscendo esclusivamente la illegittimità di alcune opere e, conseguentemente, disponendo il sequestro unicamente del “corpo di fabbrica destinato ad area benessere nonché l’attracco per l’ormeggio natanti, le passerelle di collegamento ed il locale dissalatore e generatori e dei terreni su cui insistono”. Il Tribunale per il riesame ha invece, allo stato, ritenuto la sussistenza del reato contestato, disponendo il sequestro preventivo di tutto il complesso turistico alberghiero e delle opere di urbanizzazione. La complessa attività investigativa, svolta anche con l’ausilio delle sezioni di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Salerno, aliquote guardia di finanza e polizia, è scaturita da un sopralluogo, avvenuto nel luglio scorso, da parte di personale in servizio sulle unità navali della guardia di finanza che durante le navigazioni operative, avendo constatato visivamente quelle che venivano ritenute variazioni delle strutture ubicate all’interno del Gallo Lungo dell’Isola de Li Galli, è quindi intervenuto. Sulla base del sopralluogo è stata contestata la realizzazione di una serie di opere edilizie. Nel dettaglio, il cambio di destinazione d’uso di locale magazzino-deposito barche in spa con realizzazione di nuovo volume adibito a servizi igienici e vasca ricreativa; la realizzazione di nuovi volumi per la creazione di camere con bagno in prossimità degli edifici esistenti e con incremento di superficie e volume di manufatti oggetto di istanza di condono edilizio; la realizzazione di nuove infrastrutturazioni per garantire servizi alberghieri di lusso, tra cui, in particolare, piscine ed elisuperficie; la realizzazione di nuovi volumi per la creazione di servizi di tipo alberghiero, quali edificio dispensa, edificio dissalatore e generatore; il cambio di destinazione d’uso di superfici esistenti per la creazione di camere, servizi igienici, servizi alberghieri (cambio di destinazione d’uso da deposito in cappella) ed ambienti per la preparazione e somministrazione dei cibi; la realizzazione di percorsi pavimentati, peraltro con materiali incongrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico, panchine in muratura ed aree relax, vasche ricreative con prelievo di acqua di mare. Contestato anche il recente cambio di destinazione delle strutture insistenti sull’isola, costituite anche da dei ruderi di origine romana, da residenziale a turistico/alberghiero, dato che si è ritenuto di rilevare la pubblicità del resort su siti specializzati e la previsione di un costo settimanale del soggiorno pari a circa 300mila dollari. La contestazione della destinazione ricettiva delle opere è stata fondata sulla ritenuta ricostruzione, per la società proprietaria, di un volume di affari per l’anno di imposta 2022 pari a circa un milione di euro. Il provvedimento della Sezione Riesame del Tribunale di Salerno, “ovviamente, non è definitivo ma suscettibile, in fase cautelare, di ulteriore gravame”.
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