Nocera, assalto ai tifosi ospiti, dopo 10 anni non c’è sentenza - Le Cronache
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Nocera, assalto ai tifosi ospiti, dopo 10 anni non c’è sentenza

Nocera, assalto ai tifosi ospiti, dopo 10 anni non c’è sentenza

Nocera Inferiore. Non c’è il giudice, dopo 10 anni ancora nessuna sentenza di primo grado a carico di 14 tifosi della Nocerina accusati di devastazione e per i quali la procura a febbraio scorso ha chiesto 119 anni di reclusione. Una serie di rinvii ha infatti fatto slittare il verdetto (forse) a febbraio del 2024 a quasi 11 anni dall’agosto del 2013 ovvero quando gli ultras rossoneri assalirono i rivali del Perugia prima della gara del San Francesco. Tra 3 mesi sarà la volta della prima sentenza? Intanto per il collegio difensivo “Non ci fu devastazione”. Un reato che prevede una pena dagli 8 ai 15 anni di reclusione. Al cuore del giudizio c’è la confermata identificazione dei tifosi della Nocerina presenti quella sera, alcuni coperti al volto, conosciuti da tempo dagli uomini della Digos, con le riprese di diverse telecamere. Nelle udienze passate erano state raccolte le testimonianze degli ispettori di polizia presenti sul posto, per la ricostruzione dei fatti, quando gli ultras della Nocerina diedero inizio ad un feroce scontro con lancio di pietre e altro verso le forze dell’ordine e i tifosi ospiti del Perugia. Gli scontri ebbero inizio nei pressi della piazzetta De Santis, con un tiro a bersaglio-sassaiola protratto per diversi minuti contro due mini-bus da nove posti con a bordo tifosi umbri e le stesse forze dell’ordine, costituitesi parte civile. Quella sera, un gruppo di supporter rossoneri venne a contatto con le forze di polizia, che stavano scortando allo stadio San Francesco la tifoseria del Perugia. Pochi minuti dopo, sarebbe cominciato il match tra rossoneri e i grifoni: dagli accertamenti la tifoseria perugina era nel mirino per delle presunte aggressioni a dei passanti, fuori dall’intenzione di creare indiscriminatamente il caos. Le successive indagini della Procura portarono nel corso dei mesi all’arresto di 15 persone complessivamente, con un’unica sentenza di condanna, in virtù del rito scelto da uno dei coinvolti, stralciato dal procedimento: in quella pronuncia il giudice parlò di «agguati» commessi da gruppi di tifosi a danno della tifoseria ospite e della polizia, oltre alla distruzione dell’arredo urbano, i cui resti furono utilizzati per la sassaiola contro gli agenti. Cominciarono lanci di sassi e di bottiglie, con la richiesta di supporto anche ad altre forze, come i carabinieri, per poi indirizzare i mini-bus aggrediti verso l’autostrada. Ora la sentenza attesa per febbraio dopo la stangata richiesta dalla Procura e le arringhe del collegio difensivo che hanno chiesto ai giudici di non fare propria la contestazione di devastazione come avanzato dal pm.