Nello Mastursi: “Vi racconto la mia odissea giudiziaria” - Le Cronache
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Nello Mastursi: “Vi racconto la mia odissea giudiziaria”

Nello Mastursi: “Vi racconto la mia odissea giudiziaria”

di Antonio Manzo

Parla Lello Mastursi capo della segreteria politica del presidente della Regione Vincenzo De Luca. Decide di parlare dopo l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste” alla fine processuale di una clamorosa ed inquietante indagine giudiziaria sorta nel ottobre 2015 e legata al suo ruolo politico di capo della segreteria politica del Governatore.
Scusi Mastursi, la colpa è dei giornalisti anche stavolta?

Andiamo con ordine. Come nasce l’inchiesta a suo carico?
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Lei era imputato condannato in primo grado per quale vicenda?
Il caso dei un medico che aspirava ad una nomina Asl. Era anche il marito di un magistrato che avrebbe dovuto decidere sull’applicazione della legge Severino per la sospensione di De Luca a seguito di una eventuale condanna penale>.
Come entra nel processo?

Volevano colpire lei o De Luca?
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Prima si è dimesso dal ruolo poi è rientrato n ufficio con la fiducia del presidente.
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Perché il processo andò a Roma?
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Mastursi lascia l’ufficio di Palazzo Santa Lucia, la sua carica di capo della segreteria del presidente e anche il suo ruolo nella direzione regionale del Pd. Poi l’oblio e il perdono di De Luca, che già da tempo lo aveva riassunto nello staff come segretario particolare, gli affida il compito di costruire la coalizione con la quale nel 2020 torna a vincere elezioni regionali, e di allestire le liste civiche (Campania Libera, De Luca presidente) che accompagnarono De Luca al trionfo.
Intanto lei è tornato alla guida della segreteria particolare di De Luca…
“Nonostante la prescrizione, la Corte d’Appello di Roma mi ha assolto per non aver commesso il fatto, certificando la totale estraneità a condotte illecite. Anzi per non aver commesso il fatto>.De Luca aveva capito fin dall’inizio l’ennesima inchiesta tranello politico quando in una trasmissione tv definì il suo collaboratore con la famosa frase: . Non per sminuire il suo amico finito nei guai con la proverbiale enfasi ironica ma anche per far sottilmente capire il vero tema dell’inchiesta.L’inchiesta era partita da alcune intercettazioni dalle quali era emerso un presunto tentativo di un avvocato, Guglielmo Manna, di ottenere la direzione di una Asl sfruttando il ruolo della moglie (i due si stavano separando, come poi formalizzato pochi mesi dopo) la giudice Anna Scognamiglio, relatrice delle procedure sulla legge Severino. Nelle intercettazioni il nome di Mastursi arriva a strascico. Cioè è il Vetrano a chiedergli un incontro. Mastursi incontra tutti, come è suo dovere. Ma non per orchestrare la promozione del marito della giudice che poi viene assolta con formula piena già al termine del processo di primo grado, celebrato con rito ordinario e concluso il 10 febbraio 2022. L’assoluzione è passata in giudicato e la magistrata è stata prosciolta anche in sede disciplinare.
De Luca nel processo che fine fa

Un alto pezzo del puzzle giudiziario è caduto. Otto anni fa, scosse i primi mesi del mandato di Vincenzo De Luca alla Regione Campania. Ora i giudici della quarta sezione penale della Corte di Appello di Roma hanno assolto con la formula “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di “induzione indebita” Nello Mastursi, imputato nel processo su presunte manovre orchestrate alla vigilia della decisione del tribunale civile nelle due procedure sull’applicazione a De Luca della legge Severino.
Il 9 marzo 2017 Mastursi era stato condannato in primo grado, con rito abbreviato, a un anno e sei mesi di reclusione. Verdetto ribaltato ieri
Per Manna e altri tre imputati, Giuseppe Vetrano, Gianfranco Brancaccio e Giorgio Poziello, l’ottava sezione penale del Tribunale di Roma ha derubricato l’ipotesi di “induzione indebita” in quella di traffico di influenze e li ha condannati in primo grado a un anno e sei mesi ciascuno, con la sospensione condizionale della pena.
La difesa ha impugnato la sentenza, il processo di appello si sta celebrando davanti alla quarta sezione penale e riprenderà il 20 novembre prossimo.
Nel 2015, dopo l’avvio dell’inchiesta, Mastursi si dimise da capo della segreteria di De Luca. Il governatore lo richiamerà solo cinque anni dopo, a dicembre 2020. Adesso arrivano anche la decisione della Corte di Appello e l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”.
Perché alla lettura della sentenza a Roma lei è scoppiato in lacrime?


Con rigore perché?
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Ricorda pure quali solo stati tra i più velenosi commenti politici?


Lei era anche un dirigente regionale del Pd. Dopo la sua avventura proseguirà l’impegno politico?

Dal Pd cosa si aspetta?
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