Alemanno: Terzo mandato, «De Luca dimostra di non avere nè successione nè continuità» - Le Cronache
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Alemanno: Terzo mandato, «De Luca dimostra di non avere nè successione nè continuità»

Alemanno: Terzo mandato, «De Luca dimostra di non avere nè successione nè continuità»

di Erika Noschese
«Per quanto riguarda il terzo mandato mi sembra una battaglia di retroguardia assurda, un governatore che è al secondo mandato e fa la battaglia per il terzo non fa una bella figura perché dimostra di non avere né una successione né una continuità politica. Da questo punto di vista credo che la battaglia per il terzo mandato vada assolutamente rimandata al mittente sia per De Luca che per tutti quelli che ci sperano». Parla così Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma che ieri mattina era a Salerno ha fatto tappa a Salerno per annunciare la nascita del suo nuovo movimento politico e promuovere i temi a cui s’ispira. «25 e 26 novembre a Roma lanceremo questo nuovo movimento che non parla solo alla destra, fermo restando che c’è una parte importante della destra che non si riconosce nel governo Meloni, ma noi vogliamo parlare a tutti gli italiani che vogliono il cambiamento, un’Italia indipendente capace di difendere i propri interessi nazionali perché attraverso ciò si può affrontare anche il discorso della giustizia sociale e dello sviluppo – ha detto l’ex sindaco della Capitale – Noi oggi siamo chiusi da una guerra in Ucraina e una nuova guerra in Palestina che, oltre ad un danno umano gravissimo, rappresenterà anche un danno economico per il nostro Paese e l’Italia è totalmente allineata con quelle che sono le indicazioni dell’amministrazione Biden. Questo per noi è totalmente inaccettabile, vogliamo dare voce a tutti gli italiani che non condividono questa impostazione». Il neo movimento, che vedrà una discreta partecipazione anche da Salerno, proverà a giocare un ruolo da protagonista alle prossime elezioni. Nello specifico, per quanto riguarda le Europee ha chiarito che «valuteremo dopo la posizione del movimento se ci saranno delle alleanze per fare delle liste di coalizione per partecipare a queste elezioni e se così fosse saremo presenti altrimenti arriveremo alle Politiche che non saranno a scadenza ma sicuramente anticipate». Per quanto riguarda le regionali, invece, si ragionerà in termini di liste civiche: «sosterremo e promuoveremo liste civiche perché riteniamo che il civismo possa dare una risposta alla crisi di rappresentanza dei partiti, sempre meno presenti in territori sempre meno radicati – ha detto Alemanno – Con il movimento siamo presenti alle elezioni nazionali ed europee, se faremo in tempo ma non a quelle locali dove sosterremo liste civiche». Per quanto riguarda il tema immigrazione è stato conciso: evitare le partenze, non fermarli in mare aperto. «Noi siamo di fronte a due demagogie: quella della sinistra che ci racconta come l’immigrazione sia un fatto positivo che deve essere incrementato perché portano nuovi lavoratori che in realtà non esistono se non nei sogni dei radical progressisti; dall’altra parte c’è la demagogia dei porti chiusi che il governo di centro sinistra manco ha provato a fare; quelle che erano le promesse elettorali del centro destra non hanno avuto riscontro. Gli immigrati non devono partire perché quando partono non possono non essere raccolti o fermati in mezzo al mare; in acque come quelle del Mediterraneo si va incontro ad insostenibili tragedie umanitarie. Bisogna fare un intervento di cooperazione economica e militare per impedire che questi flussi partano perché dopo non si può fare più nulla», ha aggiunto. Infine, una riflessione sulle coalizioni, con partiti sempre più frammentati: «Per avere compattezza bisognerebbe avere una democrazia interna, i partiti non dovrebbero essere personali con cerchi magici; se Fratelli d’Italia ammettesse un dibattito franco sui temi vari sarebbe più inclusivo ma è assolutamente impossibile perché o si accetta la linea dei leader o si è fuori; la frammentazione nasce da questa degenerazione della politica che riguarda tutti i partiti, diventati personali – ha aggiunto ancora l’esponente di destra – Il tema della coalizione non può essere un ricatto, serve per governare; non puntiamo alla caduta del governo Meloni ma non accettiamo il ricatto di dover sostenere la coalizione che non sta rispettando il programma elettorale. Gli italiani hanno votato per il cambiamento ma si trovano di fronte ad una continuità del governo Draghi, non è questo il mandato elettorale ricevuto».