Da Fulvio a…..Fulvio. Artiano, l’erede naturale di Maffia - Le Cronache
Ultimora

Da Fulvio a…..Fulvio. Artiano, l’erede naturale di Maffia

Da Fulvio a…..Fulvio. Artiano, l’erede naturale di Maffia

Indette le nuove elezioni al conservatorio Statale di Musica, dopo l’improvvisa scomparsa di Fulvio Maffia “G.Martucci”: candidature entro il 10 ottobre e voto dal 21 al 23. Riflettori e riflessioni su Fulvio Artiano, l’erede naturale di nome e di fatto

di Olga Chieffi

Non si spegne, non può dissolversi l’onda emozionale della scomparsa di Fulvio Maffia, persona che ha di fatto guidato il Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno dal 2009 a quel maledetto sabato 2 ottobre. Tanti Maestri ci hanno solo fisicamente lasciato, la loro lezione, i loro insegnamenti, i loro assensi e le loro intemerate restano, per sempre. Ci si ritrova a chiedersi come avrebbe eseguito, scritto o come si sarebbe comportato il Maestro. Fulvio Maffia ha lasciato un conservatorio, un’ istituzione, in continuo progresso, con tanti problemi da risolvere, dallo spazio per una popolazione scolastica in continuo aumento, al dilemma auditorium, sino alle produzioni importanti che attendono gli allievi a dicembre, quali Cavalleria Rusticana e Suor Angelica opere inserite nel cartellone del massimo cittadino. Chi prenderà in mano le redini del conservatorio, dopo aver fatto una critica radicale su quanto è avvenuto di buono e anche di quanto si debba rivedere, quali i tanti si pronunciati da Fulvio Maffia per mantenere certi “equilibri”. Il suo vicedirettore, ancora in carica, il docente di musica da camera, il violinista Fulvio Artiano, divenuto direttore presso il conservatorio “Gesualdo da Venosa” di Potenza, istituto di formazione dei direttori aspiranti al seggio salernitano, ha indetto le elezioni: candidature entro il 10 ottobre e votazioni dal 21 al 23 c.m., con eventuale ballottaggio successivo. Tanti anni fa ci dissero essere in possesso di una sfera di cristallo. In questo momento non vediamo altri che Fulvio Artiano, quale successore di Fulvio Maffia, depositario e continuatore di una visione, in un contesto in cui l’analisi deve aprire spazi critici. Al momento è necessaria l’eccellenza e la freddezza di pensiero. Cominciare a pronunciare qualche no è pur doveroso: “Il fatto che un’opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda; infatti, a causa della stupidità della maggioranza degli uomini, è molto più probabile che un giudizio diffuso sia sciocco, piuttosto che ragionevole” scriveva Bertrand Russell. Urge ora la vera idea positiva, il talento personale, la capacità teorica od operativa: questi sono i valori che incarnano il merito e ne consentono l’affermazione, un’affermazione che non può essere individuale o, comunque, sostenuta e alimentata unicamente dall’individualità. Bisognerà confrontarsi con le battaglie e i naufragi della valutazione della ricerca, con le corse a ostacoli tra gli adempimenti burocratici, con la trincea di una didattica ridotta sempre più a un fast food di nozioni che il docente semplifica troppo (e il discente non riesce comunque generalmente a comprendere), solo per essere incoraggiati o biasimati a seconda dei numeri di promossi. Tutto questo, del resto, è solo una ricaduta, a un livello più alto, degli esiti della scuola per intero, non solo riguardo il conservatorio. Si dovrà restare sempre vigili e organizzare collettivamente qualcosa di diverso, altre reti, nuovi rapporti sociali, nuove sinergie e guardarsi alle spalle, volgere lo sguardo alla tradizione e ai maestri che nel secolo breve fecero grande questa istituzione. A colui il quale si accollerà la responsabilità di guidare una scuola, oggi università, che è oggi prepotentemente al centro del mondo culturale cittadino, dedichiamo le parole di John Coltrane “Non c’è mai una fine. Ci sono sempre nuovi suoni da immaginare, nuovi sentimenti da cogliere. Purificandoli potremmo vedere, allo stato puro, ciò che abbiamo scoperto, cosa siamo. Ma per farlo, e dire a chi ascolta l’essenza, dobbiamo continuamente pulire lo specchio”.