di Enzo Sica
Parlare di Tonino Pepe, il presidente come veniva affettuosamente chiamato da tutti coloro che lo conoscevano per la sua grande passione per il calcio, la Salernitana in primis ma anche perchè aveva una sua squadra dilettantistica, l’Audax che tanti anni fa l’aveva portata dalla seconda categoria fino in promozione, non è facile e oggi che, purtroppo, ci ha lasciato a soli 73 anni diventa davvero tanto difficile. Si perchè Tonino, grande e autentico sportivo, aveva tra i suoi tanti meriti anche la bontà ma soprattutto la spensieratezza di chi, costretto da anni su una sedia a rotelle, ha affrontato la sua vita appunto senza rammaricarsi mai o creare pregiudizi.
Ognuno, dentro di sé, con il calcio ha un rapporto diverso dal resto del mondo. Ed è stato proprio questo sentimento puro, per oltre cinquant’anni, ad aver legato indissolubilmente il presidente Antonio Pepe e la sua Audax. Una storia d’amore nata nel lontano 1963 e che, nonostante il passaggio di quote avvenuto ormai qualche anno fa, è durato per sempre.
Possiamo identificarlo. Tonino, nella generazione dei ragazzi di quel tempo, del mitico stadio Vestuti anni 60 visto che era nato proprio alle spalle dello stadio di via Nizza in via Alberto Alì dove era anche rimasto e dove ieri parenti ed amici gli hanno, purtroppo, dato l’ultimo saluto.
Lo ha fatto con commozione Salvatore Orilia, di qualche anno più vecchio, anche lui nato nel palazzo dove c’era Tonino. E con rammarico il tifoso storico della Salernitana lo ha ricordato. <Il presidente come lo chiamavo io anche quando lo vedevo e lo salutavo era un ragazzo eccezionale con il quale avevo un ottimo rapporto. La sua famiglia ha vissuto per anni in questo rione nel quale lui si è ben amalgamato. Amava molto il calcio, per me è stato anche un buon talent scout dell’epoca perchè per tutti i ragazzi che si avvicinavano a questo sport e poi magari entravano a far parte della famiglia dell’Audax, società che lui aveva fondato, riusciva a capire se avevano qualità per continuare o meno nel gioco del calcio. Quando eravamo ragazzi giocava quasi sempre in porta perchè aveva quei problemi che poi non gli hanno permesso di continuare proprio perchè è finito sulla sedia a rotelle.
Anche Fernando Cuffaro, ex calciatore e poi anche lui allenatore di calcio, ha anch’egli parole belle e non di circostanza per Tonino che ci ha lasciato. <Ricordo le partite che facevamo a calcio balilla nel circolo di via Nizza sede dell’Audax che erano sempre molto accese. Devo dire che non mancava mai alle partite della squadra della quale era presidente sia in casa che in trasferta. Antonio D’Avino è stato un suo allenatore storico ed ho visto che lo ha ricordato con un manifesto struggente davanti casa sua in via Alì. Ma ci sono stati anche tanti altri giovani di quell’epoca che sono stati valorizzati proprio giocando nella sua Audax. Ricordo che anche i fratelli Gagliano, Salvatore e Genny hanno giocato nella sua squadra così come un anno è stato allenatore anche un suo amico fraterno, l’ex segretario prima e poi presidente del Comitato regionale della Campania Enzo Pastore, persona eccezionale e grande signore che ci ha lasciato qualche anno fa. Tra loro c’era grande feeling con una amicizia solida che solo con la morte di Enzo si è interrotta. Ora si ritroveranno lassù a parlare sempre di calcio.
Ai funerali del presidente, che si sono svolti nella chiesa di San Demetrio in via Dalmazia c’erano la moglie Anna Attianese, la figlia Arianna, il nipote Samuele, il genero Valerio, i fratelli, i cognati, le cognate e, come detto, tantissimi amici per questo addio ad una grande e bella persona.