di Erika Noschese
Salerno si appresta ad accogliere la Festa nazionale di Sinistra Italiana. Proxima, come ampiamente anticipato attraverso queste colonne, l’evento si svolgerà in contemporanea in quattro piazze italiane e dal capoluogo provinciale parte la sfida: riportare la politica nei quartieri abbandonati dalle amministrazioni locali. Ed è per questo che il confronto tra Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, si svolgerà a Torrione, presso la Casa della Sinistra. «Salerno sarà una delle piazza in cui si concentrerà il dibattito di Sinistra Italiana sulle prospettive, le possibilità di costruire una coalizione alternativa alle destre in questo Paese. Un’occasione anche per questa città che non sta messa tanto bene anche dal punto di vista del dibattito politico per ascoltare, dialogare, sentire il punto di vista di leader importanti della politica nazionale – ha dichiarato il deputato salernitano di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, Franco Mari – L’apertura della festa, il 14 settembre, ci sarà un’intervista a Conte e Fratoianni, un momento importante della politica; nelle altre città ci saranno confronti con la Schlein, Landini ma sicuramente a Salerno abbiamo un pezzo decisivo della costruzione dell’alternativa alle destre e credo che per la città sarà un momento importante. Il confronto sarà fatto qui, con coraggio; cercheremo di migliorare le condizioni della piazza, utilizzeremo al meglio gli spazi per un evento impegnativo da questo punto di vista. Vorremmo provare ad andare nelle periferie, in quei quartieri lasciati da parte ed è per questo che abbiamo deciso di portare la festa nazionale di Sinistra Italiana proprio qui a Torrione dove chiaramente ci saranno tanti altri dibattiti per tre giorni di confronto su autonomia differenziata, sanità, scuola, migrazione, i grandi temi della politica nazionale». Diversi i temi che saranno affrontati durante la tre giorni come l’accoglienza, la sanità pubblica, la scuola con ospiti di rilievo come Martina Moroni, giornalista a bordo delle navi soccorso nel Mediterraneo. «C’è un problema serio per il governo della città e della Regione – ha chiarito Mari – Uno dei dibattiti di questa Festa verterà sull’emergenza ambientale che vive questa provincia perchè provando a costruire un programma per le prossime provinciali noi crediamo che si debba partire dalla condizione dell’ambiente in questa provincia. Affronteremo anche le questioni relative alla città, credo sia sotto gli occhi di tutti la condizione di Salerno e dobbiamo abituare i cittadini a sapere che le grandi opere sono capaci di farle tutti, chiunque governi Salerno farà Salerno, il Palazzetto e il Lungomare ma la capacità amministrativa si vede sulle piccole cose». Quella di ieri per l’onorevole Mari è stata anche l’occasione per chiarire il punto di vista di Sinistra Italiana rispetto al terzo mandato: « Siamo totalmente contrari. Qua c’è bisogno di togliere le incrostazioni, un anticalcare altro che terzo mandato; dal punto di vista politico e delle riforme necessarie, dovremmo pensare a come togliere le incrostazioni e invece pensiamo a come prolungare un mandato. La ricaduta di questa discussione abnorme sta nei ragionamenti che girano attorno alla Regione Campania, una cosa scandalosa nella quale tutti provano a spostare la futura legge elettorale verso i propri interessi piuttosto che verso la capacità di migliorare il governo regionale a favore della comunità; ci sono quelli che vogliono far prevalere gli interessi personali. È una discussione disgustosa, figlia del terzo mandato che fa aprire una trattativa nel ceto politico regionale», ha aggiunto il parlamentare salernitano. Intanto, i partiti si stanno organizzando per il ritorno al voto diretto del consiglio provinciale. Il 2024, infatti, sarà non solo l’anno delle provinciali ma anche delle europee, due sfide importanti per le coalizioni e per i singoli partiti che saranno chiamati ad esprimere le candidature. Quella delle provinciali «è una sfida molto importante. È una proposta che viene dal centrodestra ma sosteniamo il ritorno all’elezione diretta dei consigli provinciali, una toppa che si mette allo sfregio alla democrazia di questo Paese. Tornare all’elezione diretta dei consigli provinciali significa tornare ad occuparsi dei temi di area vasta e avere rappresentanti eletti dal popolo, il minimo per tornare ad occuparci dei problemi della gente», ha detto infine Mari.