Nuovo Ruggi: inutile la spesa di 400 milioni di euro per il nuovo complesso - Le Cronache
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Nuovo Ruggi: inutile la spesa di 400 milioni di euro per il nuovo complesso

Nuovo Ruggi: inutile la spesa di 400 milioni di euro per il nuovo complesso

Di Alberto Cuomo
L’errore nell’appalto per la costruzione del nuovo ospedale Ruggi di Salerno che ha indotto a cambiare la classifica delle imprese per l’affidamento, prima vinto da Caltagirone in società con la Rcm della famiglia sarnese Rainone e dopo la verifica dal consorzio Sis lascia pensare al dilettantismo di chi ha espletato i lavori della gara. Lo stesso concorso di progettazione ha visto prevalere, in presenza di gruppi famosi, tra cui lo studio Pej, la società di ingegneria Altieri capace di sfornare migliaia di progetti in ogni campo, sebbene architettonicamente modesti, affiancata da alcuni tecnici salernitani tra cui l’ingegnere Marano, l’architetto D’Ambrosio, l’ingegnere Ruocco e l’architetto Calabrese. Il progetto di un ospedale è forse il più difficile tra i progetti. Vero è che dalle nostre parti anche i più semplici, quali sono quello dell’aeroporto o della Cittadella Giudiziaria, sono stati interpretati in modo errato. Nel caso dell’aeroporto gli spazi da progettare sono solo due a doppia altezza (m. 6 o più), uno al piano degli arrivi, alla quota del terreno, con gli ambienti di accoglienza dei viaggiatori provenienti dai voli nazionali e internazionali, divisi dal golfo di raccolta dei bagagli, ed uno al livello superiore con il piano delle attese per le partenze, collegato, mediante i finger telescopici agli aerei e, tra i due, uno ad altezza normale per le compagnie e gli uffici. Nel caso del progetto per il Costa d’Amalfi di Pontecagnano, sebbene firmato tra i tanti da un buon progettista, Alfonso Femia, si è preferito un andamento orizzontale curvilineo con moduli aggregabili nel tempo in una previsione improbabile che tuttavia ha condizionato forma e funzioni. Senza contare la semplicistica metafora del rinvio al passato, quasi che viaggiare in aereo sia un viaggio nel tempo, con una sfilza di archi gotici intrecciati alla maniera arabo-normanna, come è nei monumenti storici di Salerno e Amalfi, messi in facciata utilizzando tecnologie moderne inadeguate. A sua volta il progetto di una Cittadella Giudiziaria è abbastanza semplice dal momento gli edifici sono essenzialmente legati a funzioni terziarie per uffici. Quanto però caratterizza un complesso per la giustizia è il sistema delle aule di udienza che prevede spazi ampi, segnalate in facciata, nei vecchi tribunali come è in quello di Salerno, da grandi finestroni interni ad un colonnato gigante sormontati dalle finestre delle rispettive cancellerie. Nelle strutture moderne le aule, per il loro carattere eccezionale, vedono un corpo autonomo ben collegato tuttavia alle cancellerie. Ad esse si accede, e qui la particolarità, da due ingressi diversi: uno anteriore, connesso ad una stoà, da cui entra il pubblico, ed uno posteriore, da cui entrano i magistrati, collegato alle camere di consiglio pure esclusive. Di solito sul retro delle aule, sempre a doppia altezza, vi è un corridoio più basso che, utilizzato dai giudici, consente la presenza superiore di aperture rivolte ad illuminare le aule stesse. In quelle penali vi sono in più le gabbie dei detenuti che i progettisti bravi integrano nella struttura con scale ed ascensori autonomi tali da collegarle agli spazi inferiori chiusi di arrivo e sosta dei cellulari.
Se si guarda alla nuova Cittadella Giudiziaria di Salerno si nota come l’uniformità esteriore indica spazi uniformi interni, con le Aule, civili e penali, prive dei loro caratteri, funzionali ed estetici, necessari.
Sarebbe bastato a Chipperfield, il progettista inglese della Cittadella, che deve essersi ispirato, così come ha scritto uno storico dell’architettura napoletano, alle scatole delle scarpe, compiere una visita al Tribunale di Vallo della Lucania o, meglio ancora, al tribunale di Napoli, dove anche dall’esterno è visibile la differenza tra le torri in vetro degli uffici e il sistema inferiore delle aule poste in un corpo orizzontale, per comprendere come si progetta una struttura giudiziaria. Quanto al nuovo Ruggi, se il progetto di un aeroporto o di una Cittadella Giudiziaria è relativamente semplice, più articolato è quello di un ospedale. Basti pensare alla complessità della stessa scienza medica che da un lato suddivide il corpo in organi specializzati e, dall’altro, aspira ad essere olistica, ritrovando al corpo una unità funzionale. Di qui la difficoltà a determinare edifici per i reparti specialistici tuttavia da collegare affinchè al centro sia il malato e non solo o suoi organi.
Il sistema ospedaliero tradizionale prevede padiglioni separati, come è nel vecchio e nel nuovo policlinico di Napoli. Quest’ultimo è esemplare, anche se l’aver posto i singoli padiglioni a distanze eccessive, non ha consentito la necessaria integrazione tra gli specialismi. In realtà i progettisti allestirono una rete viaria sotterranea onde unire i reparti, sebbene questa, pure realizzata, è stata abbandonata nel privilegiamento della viabilità esterna che tuttavia necessita, per le distanze tra i padiglioni, di collegamenti meccanici. A Salerno, dalla varierà dei progettisti e dal mescolare attività universitarie con attività sanitarie, come da bando, è venuta fuori una insalata russa che la società di ingegneria Altieri ha tentato di servire in un piatto semplice accavallando le funzioni, proprio come nel vecchio Ruggi, tanto da far sembrare inutile la spesa di 400 milioni di euro per un nuovo complesso.
Quanto all’aspetto architettonico appare priva di senso la struttura a vista utilizzata con l’aggiunta di setti quale schermatura della luce solare, di solito in uso con vetrate retrostanti, del tutto improponibili per un ospedale. Ciò per non dire di alcuni aspetti funzionali persino peggiorativi rispetto all’attuale Ruggi, come, ad esempio, il centro di sale operatorie laddove nei moderni ospedali si utilizzano sale differenti per reparti diversi. Un consiglio quindi: si tenga in vita l’attuale Ruggi e si adoperi il denaro dei cittadini per macchinari, medici e infermieri.