In chirurgia d’urgenza con dottori che non hanno la necessaria esperienza - Le Cronache
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In chirurgia d’urgenza con dottori che non hanno la necessaria esperienza

In chirurgia d’urgenza con dottori che non hanno la necessaria esperienza

di Erika Noschese
In chirurgia d’urgenza i corre il rischio che si trovino ad operare dottori che non hanno la necessaria esperienza, facendo dei turni che fanno scomparire i chirurghi di urgenza dal reparto e dalla sala operatoria. La denuncia arriva dal Tribunale per i Diritti del Malato con la responsabile Margaret Cittadino che evidenzia come, ad oggi, non si capisca quanti medici abbiano accettato e come si voglia usare la graduatoria dei chirurghi esecutiva dal 30 maggio. Stando a quanto emerge, la Direzione Strategica avrebbe ritenuto di risolvere le carenze del Pronto Soccorso, ed in particolare dell’Ambulatorio Chirurgico di Pronto Soccorso, attraverso una “unione funzionale” delle Unità Operative di Chirurgia. Questo nuovo assetto è consistito, nel mese di giugno che sta per concludersi, con la partecipazione di alcuni Chirurghi afferenti alle Unità Operative di Chirurgia dei Trapianti e di Chirurgia Generale nei turni di Pronto Soccorso, nonché con la copertura, da parte degli stessi, di alcuni turni vacanti in Chirurgia d’Urgenza. I Chirurghi d’Urgenza, a loro volta, anche se in pochi ed al momento insufficienti anche per la sola copertura delle Guardie di Reparto e di Sala Operatoria, hanno continuato a partecipare, in misura considerevole, ai turni di Pronto Soccorso. Il risultato di questa organizzazione è che, in più occasioni, si è trovato un Chirurgo d’Urgenza a coprire una guardia di P.S., e contemporaneamente la guardia chirurgica è stata coperta da un chirurgo esperto in trapianti di rene piuttosto che in chirurgia oncologica. «Siamo convinti, anche conoscendo l’abnegazione dei Chirurghi d’Urgenza e lo spirito di sacrificio con cui adempiono al loro compito specifico di “Chirurghi del paziente Acuto”, che il nuovo modello organizzativo determinerà inevitabilmente una diminuzione della qualità dell’assistenza al paziente chirurgico acuto, sia proveniente dal Pronto Soccorso, sia ricoverato in altri Reparti ospedalieri. Siamo convinti, infatti, che i Salernitani meritino, in caso di una urgenza chirurgica, traumatica o spontanea, di essere gestiti, e quando necessario operati, da personale specializzato e con provata esperienza: questo è quello che ci augureremmo per noi stessi e per i nostri cari – ha dichiarato la Cittadino – Speriamo che la Direzione Strategica torni indietro sui propri passi, continuando ad esigere da tutti i Chirurghi dell’Azienda una partecipazione al Pronto Soccorso (decisione tanto giusta quanto tardiva) ma rispettando, nella autonomia e nelle condizioni di lavoro, una realtà solida come la Chirurgia d’Urgenza, che sempre ha costituito un punto di riferimento per il Pronto Soccorso, per tutti i Reparti dell’Azienda, nonché punto di approdo finale di molti pazienti complessi provenienti da tutta la Provincia».