La musica senza tempo di Vasco  - Le Cronache
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La musica senza tempo di Vasco 

La musica senza tempo di Vasco 

Salerno esploderà in una due giorni di suoni, emozioni e colori per “Gran finale” in cui l’icona del rock all’italiana ritornerà a Salerno, allo stadio Arechi, dopo quindici anni di assenza. Tre ore di concerto, in crescendo di tensione, nostalgia e divertimento. Stasera la “prima”, alle ore 21.30

Di Olga Chieffi

Non ha rughe la musica, la parola, il ritmo di Vasco Rossi: elemento fondamentale è il mito della spontaneità: “Le mie canzoni nascono da sole / vengono fuori già con le parole”, proclama il cantante in “Una canzone per te”. Nei testi rock classici il grezzo è preferito al raffinato, l’immediatezza all’artificio; rispettando una retorica dell’antiretorica, la compagine linguistica tende a presentarsi il più possibile come lineare, semplice, naturale e – ancor più – istintiva, viscerale, vitalistica, scrive Antonelli. Ne avremo prova questa sera in uno stadio che straborderà di persone in attesa della star già da stanotte. E’ noto che Vasco non è semplicemente un cantante, ma un artista che ha tatuato emozioni e vibrazioni nell’anima, trasformandole in un vero e proprio stile di vita, dall’iniziale bruciare in negativo l’istante alla svolta cult degli ultimi lavori.  Vasco, con la sua band che schiererà Vince Pastano alle chitarre e direzione musicale, Stef Burns alla chitarra, Alberto Rocchetti alle  tastiere e cori, Matt Laug alla batteria, Andrea Torresani al basso, Antonello D’Urso alla chitarra acustica, programmazione e cori, Andrea Ferrario al sassofono, Tiziano Bianchi alla tromba, Roberto Solimando al trombone, Roberta Montanari ai cori e quale special guest Claudio Golinelli – il gallo basso, ancora una volta, ci inviterà   a porre in discussione la certezza, la verità, la casa, le proprie radici per rimettersi sempre in gioco, per vivere nello spazio, senza misure, del mondo, ad armarci e partire per la giusta causa, anche se utopica. Con la sua filosofia, Vasco può dirsi un anarchico dell’esperienza, per lui la vita è come la ripetizione di un gioco. L’indefinitezza spaziale in cui si svolge il suo movimento del peregrinare, si risolve ogni volta nella totalità dell’istante. L’istante di Vasco è infinito, il suo istante brucia il tempo, il suo destino umano resta sospeso all’aorgico, e, per conseguenza, il confine tra gli opposti logici che delimitano in ogni momento la possibilità stessa di pensare ragionevolmente (possibile-impossibile, visibile-invisibile, vero-falso, male-bene, sapienza-insipienza, senso-non senso, si-no, verità-finzione), resta infinito, indecidibile e indeciso. Sulle tracce dell’anti-eroe Vasco, l’ascoltatore crede, forse, raggiungere la gloria, affrontando con lui la grande impresa, attraverso le antinomie in lotta, risultare vincente, in grado di guardare oltre la società reale in quell’ avvicinarsi, tendere, aspirare continui, a qualcosa che sempre mancherà, che non si ottiene, anche se questo vorrà dire, forse, essere scambiati per pazzi, ma almeno non si avrà rinunciato ad essere paladini dell’ideale, dei portabandiera di un sogno per il quale varrà la pena battersi, fino alla fine. Apertura dei cancelli ore 16, ma c’è chi vi sarà dall’alba dinanzi, con inizio del concerto alle ore 21.30, ma c’è chi vi sarà dall’alba dinanzi. Intro musicale a sorpresa “Dillo alla luna” e l’incitazione e “guardare in faccia la realtà”. l concerto è proseguito con una serie di successi travolgenti, tra cui “Stendimi“, “Rock’n’roll show” e una versione inedita di “Non sei quella che eri“. La setlist di ventisei brani più il medley è stata un mix di brani più introspettivi e altri rock da cantare a squarciagola coi fan. Vasco Rossi ha dimostrato tutta la sua irriverenza e autenticità sul palco, tra ironia, provocazione ed emozioni con brani come “Manifesto futurista” e “XI Comandamento”, seguiti da classici come “C’è chi dice no” e “Gli spari sopra“.  La scaletta toccherà diverse tappe fondamentali della carriera di Vasco, includendo ballate come “Ogni volta“, “Vivere” e “Canzone“, quest’ultima eseguita per la prima volta nella sua versione integrale. Le rivisitazioni degli anni ’80 regaleranno ulteriori momenti di emozione e nostalgia, come nel caso di “T’immagini“. Ancora una delle nuove entrate dal suo ultimo album “Siamo qui” con la sorprendente “Un respiro in più“. Inoltre, un medley offrirà un’esperienza trascinante, con “Come nelle favole“, “Non l’hai mica capito“, “Cosa ti fai”, “Il blues di una chitarra sola“, “Ormai è tardi“, “Incredibile romantica” e “Ridere di te“. Vivere”, “Canzone”, per la prima volta qui in versione integrale, “Se ti potessi dire”, “Sally”, fino a “Una canzone d’amore buttata via”. Vasco si è sempre limitato a raccontare ciò che ha imparato, che “le stelle stanno in cielo, i sogni non lo so, so solo che son pochi quelli che s’avverano”. A lui la gente ha sempre creduto perché sanno che è sincero e che dice solo la verità, ovvero che la realtà è meno dura di quello che uno immagina e che è meglio affrontarla, ma senza naturalmente mai rinunciare a “una vita spericolata”, come le star al Roxy Bar. Guai smettere di sognare, in una notte di inizio estate.