Aria frizzante ieri sera sul piazzale di Sant’Anna in San Lorenzo martire a Canalone per il rientro in parrocchia dell’effigie di Antonio da Lisbona, nato alla Gloria del signore quando aveva solo trentacinque anni nella città di Padova. Il culto per il Dottore della Chiesa, Sant’Antonio, il Santo dei Miracoli, è stato sempre vivido nella nostra città tanto da essere venerato in diverse chiese, particolarmente nel giorno del 13 giugno. La tradizione vuole che in questo giorno sia distribuito il pane ai fedeli in ricordo di un miracolo del Santo. Si tramanda che un piccolo di soli due anni, figlio di buoni genitori abitava nei pressi della sua chiesa. Un giorno il bimbo, giocando vicino a un recipiente d’acqua cadde dentro e annegò. Trovato il figlio senza vita, la madre non si rassegnò, ma si affidò a Sant’Antonio e fece voto di distribuire ai poveri tanto grano quanto era il peso del bambino, se fosse ritornato in vita. La donna continuò a pregare e a invocare il Santo finché il bimbo non si riprese! La promessa fu mantenuta e da allora la devozione a Sant’Antonio incominciò a diffondersi, attraverso la distribuzione del pane ai poveri. Una tradizione ancora vivida in città. A Canalone meno nitida è stata la custodia nel tempo della statua, risalente al XVIII secolo, del Santo. Riposta nei depositi conventuali, andando via via sempre più a deteriorarsi. Due anni fa l’arrivo alla guida della Parrocchia al Plaium Montis di don Luigi Aversa, è stato prodromo al recupero del patrimonio ligneo della parrocchia, prima con il restauro della statua di San Francesco e oggi con quella di Sant’Antonio, restituita alla comunità di fedeli del vecchio rione Canalone. La valenza culturale del Sacerdote, già direttore del Museo Diocesano e di analoghe realizzazioni nei nove anni trascorsi alla guida delle comunità di Filetta e Pezzano, unita alla professionalità nel restauro del M° Antonio Sorrentino, con il contributo del Lions Club Salerno Hippocratica Civitas in collaborazione con il Club Branch Salerno Forte La Carnale “Giovanna Gattola Lacava”, ha permesso la ricollocazione in chiesa della statua. Il culto francescano rinvigorito manterrà il ricordo di quanto la parrocchia apparteneva all’ordine del Santo Poverello di Assisi. Questi e altri piccoli miracoli collettivi saranno possibili sempre con il sostegno, l’entusiasmo e la vicinanza dei parrocchiani e dall’amministrazione cittadina ieri sera rappresentata dalla presenza del vice sindaco del Comune di Salerno, Paky Memoli.
Giuseppe Nappo