“Nel momento in cui il dibattito sul futuro partito unico dovrebbe concentrarsi su contenuti e regole, da Italia Viva arrivano sorprendenti attacchi personali all’indirizzo di Carlo Calenda. E purtroppo non e’ la prima volta che succede. Sarebbe indubbiamente piu’ saggio abbassare i toni e accelerare verso la costruzione di quel polo liberale, moderato e riformista a cui stiamo lavorando insieme da tempo”. Lo dichiara Mara Carfagna, presidente di Azione. L’intervento di Mara Carfagna arriva al termine di una giornata convulsa in cui a meno di due mesi dalla sua nascita ufficiale – il 10 giugno sono convocate le assemblee nazionali di Azione e Italia viva per l’ok formale al partito unico – il Terzo polo rischia di saltare
Sarebbe durata pochi mesi l’avventura di Mara Carfagna alla corte, movimentata, di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Nell’indiscreto-terremoto che descrive, all’agenzia LaPresse e ripreso dal sito del quotidiano Libero, un Terzo Polo ormai sul punto di esplodere, circola anche il nome dell’ex ministra del Mezzogiorno. “Azione potrebbe perdere pezzi: Carfagna potrebbe lasciare”. Destinazione? Mara sarebbe “pronta a tornare in Forza Italia”, che aveva lasciato nel luglio del 2022 in protesta con il voto di sfiducia azzurro al governo di Mario Draghi. Una scelta clamorosa, che cadrebbe in un momento delicato per Forza Italia, scossa dai problemi di salute del suo fondatore Silvio Berlusconi, ma che per Franco Bechis non sarebbe del tutto un fulmine a ciel sereno. “Forse nel Terzo Polo pensavano di portar via i resti di Forza Italia e magari è Forza Italia che porterà via i resti del Terzo Polo, non lo so… – ha chiosato il direttore di Open, ospite di Tagadà su La7, con una frase sibillina – Però anche trasmigrare… Non è il periodo politico giusto”.
“Si spacca tutto”, assicura una fonte di Italia Viva secondo cui lo scontro tra i due leader sulla nuova avventura professionale dell’ex premier (Renzi sarà direttore editoriale del Riformista almeno per il prossimo anno) nasconde una situazione ormai di rottura insanabile tra i due alleati centristi. “La vera ragione per cui Carlo è impazzito è che ha capito che qualcuno di noi vuole candidarsi contro di lui”, attaccano i renziani, che continuano a fare il nome di Luigi Marattin quale possibile avversario del leader di Azione nella corsa alla segreteria del partito unico.Calenda, in tv, lo dice chiaro: “Abbiamo promesso di fare un partito unico con lo scioglimento dei due partiti, Azione e Italia viva e su questo Renzi non sta rispondendo e questo non va bene, bisogna farlo in modo serio e trasparente, altrimenti non si fa – sintetizza – Lui vuole mantenere Italia viva ma non si può fare, altrimenti sono tre partiti, non uno”.Renzi rrisponde: “È inspiegabile, non c’è nessun motivo politico per rompere il progetto del terzo polo – esordisce – Qualcuno dice che la rottura in atto da stamani mattina nasce per questioni di soldi, qualcuno per esigenze legate al Riformista, qualcuno dice per esigenze legato allo scioglimento dei partiti. Si tratta di alibi e di finte motivazioni. Abbiamo dato 1,5 milioni per promuovere il volto e il nome di Carlo Calenda. Ci sono le fatture a dimostrarlo”. Quanto al Riformista, accusa, “Calenda era entusiasta e mi ha spiegato che bisognava fare il giornale del Terzo polo. Io gli ho spiegato di no, che non aveva senso”. Infine, sullo scioglimento di Iv, “è evidente che se facciamo il partito unico si scioglie Iv, così come si scioglie Azione. Ma lo scioglimento anticipato non si è mai visto nella storia. Va contro le leggi della fisica”. Avanti, quindi, dice ai suoi: “Se Calenda dirà di no si assumerà le responsabilità”