Campagna al voto: Andrea Lembo: “Il sindacato di Monaco è stato fallimentare” - Le Cronache
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Campagna al voto: Andrea Lembo: “Il sindacato di Monaco è stato fallimentare”

Campagna al voto: Andrea Lembo: “Il sindacato di Monaco è stato fallimentare”

di Erika Noschese
“Fallimentare l’amministrazione Monaco”: il duro attacco arriva dall’ex consigliere di opposizione Andrea Lembo, oggi impegnato, indirettamente, con le comunali in programma nella prossima primavera. Lembo, infatti, è il costruttore della lista Generazione Campagna, a sostegno del candidato sindaco Biagio Luongo che vede tra i candidati i due uscenti, Montera e Pierro.
Campagna si appresta a tornare al voto, partiamo da un bilancio dell’amministrazione Monaco…
“In una parola: fallimentare. Dopo dieci anni di amministrazione Monaco, la città è in una situazione assai peggiore, sia dal punto di vista amministrativo -per i servizi erogati ai cittadini e le opere realizzate sul territorio- che sul versante politico, dove paghiamo cara l’assenza di una guida autorevole e riconoscibile nei confronti delle istituzioni sovracomunali. Recuperare il tempo perso e le opportunità sprecate non sarà facile, per l’amministrazione che risulterà eletta nel prossimo maggio: occorrerà esperienza e capacità amministrativa ma anche consapevolezza dell’identità della città, della sua storia e di come rilanciarla nel prossimo futuro, per renderla finalmente competitiva, inclusiva, pronta alle sfide che l’attendono”.
Ufficializzati i primi nomi di candidati alla carica di sindaco, sì va verso liste civiche senza simboli di partito. Crede che questa possa essere la scelta giusta?
“Non è un mistero che io sia iscritto al Partito Democratico. Sono convinto, quindi, che i partiti abbiano una fondamentale funzione nella nostra democrazia, non solo perché lo dice la nostra Costituzione. Tuttavia, il civismo non è un male assoluto: nella mia esperienza, le liste civiche sono spesso l’espressione di percorsi associativi locali, che mirano a rappresentare esigenze e istanze locali. In questo senso, duole ammetterlo, le liste civiche sembrano rispondere in modo più appropriato alle concrete modalità di svolgimento della competizione amministrativa, concentrando ogni sforzo ed attenzione alla dinamica comunale di riferimento. Per questo ritengo che non si tratti di una scelta giusta o sbagliata ma solo del modo di organizzarsi scelto dai cittadini per rappresentare al meglio l’impegno per Campagna. Sono certo, quindi, che a prescindere dal metodo scelto, i partiti presenti sul territorio non rinunceranno a fare campagna elettorale per i propri candidati, anche se schierati in liste civiche”. 
Generazione Campagna è una delle liste di riferimento del candidato Luongo, sostenuto dagli esponenti di centro-sinistra che vede al suo interno gli uscenti Montera e Pierro. Si va verso la discontinuità…
“Questa è una solida certezza. I consiglieri comunali citati, infatti, hanno rispettato fino in fondo e fino alla fine il mandato assegnato dai cittadini: rappresentare l’opposizione consiliare, in modo serio e senza sconti. Sono stati anni difficili, spesso anche dal punto di vista umano, perché altri che avevano lo stesso onere di rappresentare il dissenso hanno fatto scelte differenti, spesso accomodandosi. Ora è arrivato il momento di archiviare quanto accaduto, per il bene di Campagna: il mio invito agli elettori è di farlo sostenendo i candidati che abbiano dato prova di serietà, dignità e lealtà. Sono certo che Generazione Campagna rappresenterà questi valori, tramite le donne e gli uomini che animeranno la lista, per cui gli elettori che vorranno sceglierla troveranno solidi e seri punti di riferimento nella futura amministrazione”.
Quali sono oggi le maggiori problematiche che attanagliano Campagna?
“Se vogliamo limitarci alle più urgenti, direi senz’altro che occorre implementare la pianta organica dell’amministrazione. Abbiamo meno dipendenti di quanti ne servano, anche per effetto dei pensionamenti avvenuti negli anni, cui non è stato posto rimedio. Transizione digitale e innovazione nella macchina burocratica. Questo è uno dei ritardi più gravi ed urgenti da affrontare. Vi è inoltre un serio problema legato alla capacità dell’ente di recuperare le proprie entrate, connesso all’aumento delle imposte e dei tributi. Su questo occorrerà subito intervenire per diminuire la pressione tributaria sui cittadini: tariffe ed imposte devono essere riportate entro valori ragionevoli ed accettabili, penso ai valori venali dei terreni edificabili ai fini IMU, agli oneri concessori triplicati, all’addizionale Irpef aumentata, alla Tari squilibrata…Occorrerà inoltre un lavoro serrato sui servizi essenziali: acquedotto, viabilità e infrastrutture primarie non possono essere condizionate a miracolosi eventi o interventi esterni: questi servizi devono tornare nell’azione amministrativa ordinaria quotidiana, attraverso una programmazione degli interventi a breve, medio e lungo termine che possa finalmente relegare la questione della mancanza d’acqua o delle fognature o delle strade come una vicenda del passato, per sempre archiviata. Infine, programmare sviluppo e crescita tramite le opportunità che offre il nostro territorio: ambiente, cultura e tradizioni devono diventare tre pilastri che orientano tutta l’azione amministrativa, non l’occasione per un selfie”.    
Questo 2023 sarà caratterizzato dai fondi del pnrr, un’occasione da non perdere per i tanti comuni che hanno la necessità di valorizzare i loro territori…
“Campagna dovrà farsi trovare pronta, soprattutto per quanto attiene al tema della cosiddetta transizione ecologica: la sostenibilità e la valorizzazione delle risorse ambientali, per una città come Campagna non possono che essere il punto di partenza. Anche in questo, purtroppo, abbiamo perso troppo tempo. Nell’organico dell’ente non ci sono sufficienti profili tecnici per affrontare l’enorme mole di lavoro che si profila all’orizzonte, né si è fatto ricorso ai bandi che permettevano ai comuni di dotarsi di uffici appositamente istituiti come invece hanno fatto comuni anche vicini e non più importanti di noi. Occorrerà, come dicevo prima, esperienza e capacità amministrativa massima oltre alla necessaria autorevolezza e riconoscibilità per presentare la città quale guida sicura per un territorio vasto come l’Alto Sele-Tanagro, guardando ai Picentini, il cui Parco trova nella città di Campagna una delle sue porte di accesso”.  
Quali dovrebbero essere le priorità all’indomani del voto per dare un nuovo volto alla sua comunità?
“Dare un volto nuova alla città significa innanzitutto ricordarle chi è: Campagna è città nobile ed antichissima, piena di tesori e opportunità. Non occorre darle un volto nuovo: occorre rimuovere la patina che l’ha incrostata negli ultimi anni, per farla tornare a splendere sotto gli occhi di tutti. Mi auguro che si possa tornare a partecipare senza paura alla vita della comunità, ad affrontare i problemi ed il dissenso senza essere additati come disturbatori dei manovratori di turno. La prima cosa da fare sarà ricucire il tessuto sociale della città, attraverso l’ascolto, il confronto, le scelte condivise per il bene di tutti. Le priorità saranno determinate dal governo cittadino, ma ritengo che sia essenziale partire dall’equilibrio dei conti pubblici, senza il quale ogni impegno assunto sarebbe vano; contestualmente ci si dovrà occupare dei servizi pubblici essenziali, vera e propria urgenza, con l’acqua che non arriva nelle case dei cittadini e le infrastrutture primarie inesistenti o ridotte ad un colabrodo su gran parte del territorio. Se dovessi essere io a scegliere, direi di partire da qui. Del resto, qualcuno ha detto “Cominciate col fare ciò che è necessario. Poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. Con Biagio Luongo Sindaco di Campagna, questo motto potrà riempirsi di significato, attraverso un impegno costante, qualificato e, mi sia consentito sottolinearlo, disinteressato”.