di Erika Noschese
Manca il personale medico e infermieristico, servizi ridotti all’osso per l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi D’Aragona. Mentre il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca sfila sulla passerella della morte in occasione dell’inaugurazione della nuova Clinica del Sole a pochi metri dalle fonderie Pisano, la sanità pubblica è ancora una volta compromessa dall’inettitudine della politica locale. Così, le persone che hanno necessità di sottoporsi all’esame cardiaco dell’holter dovranno ancora una volta recarsi ad un centro privato, almeno per le prossime settimane: due i dipendenti addetti all’uso della strumentazione ma uno sembra essere in malattia e l’altro ha raggiunto il pensionamento. Dunque, cosa si fa? Ovviamente si sceglie ancora di privare il cittadino del diritto alla salute. Nel frattempo, dall’Asl si continua a raccontare la storia di un bando per l’assunzione di nuovo personale medico e infermieristico di cui però non sembra esserci alcuna traccia. Da un lato dunque c’è una sanità pubblica che fatica non poco a rispondere alle richieste dell’utente dall’altro dall’altro c’è una sanità privata che si arricchisce con i soldi di chi purtroppo fa fatica anche ad arrivare a fine mese. Il presidente De Luca annuncia urbi et orbi grandi rivoluzioni in termini di sanità di cui non c’è alcuna traccia evidente di cui non c’è alcuna traccia evidente. Mancano i servizi, manca il personale, le liste d’attesa si allungano inevitabilmente sempre di più e nel frattempo si concede il fianco a chi riesce, per ragioni poco note, ad ottenere autorizzazioni e permessi in zone altamente inquinate per stessa ammissione di Vincenzo De Luca che dopo anni di battaglia di comitati ha ammesso la necessità di chiudere le fonderie Pisano per tutelare la salute pubblica. Situazione pressocchè identica per il pronto soccorso con utenti costretti ad attendere ore ed ore prima di potersi sottoporre agli accertamenti del caso per non parlare della mancanza di posti letto che costringe sempre più spesso i pazienti a trascorrere ore in barella prima di essere trasferiti in reparto. Questa sembra essere una situazione che accomuna tutti i presidi ospedalieri della provincia di Salerno e sempre di più sono i reparti a rischio chiusura proprio per mancanza di medici.
Da più parti, organizzazioni sindacali comprese, chiedono a gran voce una soluzione che fatica ad essere trovata e intanto si attende il bando dell’azienda sanitaria locale per il reclutamento di nuovo personale.