di Erika Noschese
È stato firmato ieri mattina il nuovo protocollo tra la presidente della fondazione Menna Letizia Magaldi e il presidente di Casa Limen Gianni Fiorito che potrà così continuare a sfruttare gli spazi della struttura comunale di via Lungomare Trieste ma solo previa autorizzazione della Magaldi stessa che dovrà essere informata su tutti gli eventi che avranno a che fare con la visione giovanile. Si conclude così la vicenda che ha visto protagonista Fiorito che ha festeggiato il suo compleanno presso gli spazi della fondazione, tra musica, balli, dolci e coriandoli. La Magaldi, stando a quanto emerso fino ad ora, avrebbe disposto dei cambi al vertice con Casa Limen che potrà sì usare la struttura ma non più con accesso libero. Per ora, infatti, le chiavi non sono state riconsegnate e gli associati di Limen potranno accedere alla struttura, di proprietà del Comune, solo se autorizzati dai membri della fondazione. Intanto, la Magaldi è al lavoro con l’amministrazione comunale di Salerno per la manifestazione d’interesse che permetterà alle altre associazioni presenti sul territorio di poter sfruttare, a rotazione, gli spazi della struttura di via Lungomare Triste, dividendo così lo spazio con Limen che dovrà, ora, imparare a convivere con altre realtà territoriali. L’idea che la presidente ha sottoposto all’attenzione del sindaco Napoli (che, forse per tutelare il suo assessore Claudio Tringali ha scelto di non esprimersi sulla festa di compleanno presso la struttura di proprietà del Comune) è quella di aprire la fondazione alle realtà del terzo settore e alle associazioni che potranno avere, per un tempo limitato verosimilmente di sei mesi, la possibilità di avere un luogo dove poter realizzare le loro attività. Sulla vicenda era intervenuta anche la consigliera di opposizione Elisabetta Barone, ribadendo la necessità di aprire all’Anpi Salerno la Casa del Combattente «anche solo per una questione di appartenenza – ha detto in quell’occasione la consigliera di opposizione – c’è un’identità dei luoghi che va rispettata per restituire ai cittadini memoria storica e identità di questo abitare altrimenti questa città è un grande supermercato a cielo aperto dove le persone arrivano, prendono ciò che vogliono e si sentono autorizzate a sporcare, vandalizzare perché non c’è senso di partecipazione ad una comunità». Sulla revoca degli spazi si era espresso anche l’ex candidato sindaco del centrodestra, oggi consigliere in quota Fratelli d’Italia, Michele Sarno. Per ora, un passo avanti nella gestione della cosa pubblica sembra esserci ma vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni.