di Andrea Orza
Oggi è la “Festa degli Innamorati”, non è stato affatto semplice reperire, per qualche minuto, le attenzioni di Paolo Diana titolare del “Tempio del babà” oggi situato nei pressi di Mariconda. Il babà dopotutto con la suadente spugnosità, la soave farcitura e il suo tocco finale di licenziosità al rum è il dessert ideale per coronare il San Valentino.
Come si celebra il San Valentino alla Pasticceria Diana? Quali sono i dolci tipici della festa?
“Sono giorni che si lavora qui in laboratorio per confezionare babà d’ogni sorta e forma. Nonostante il nostro calendario delle feste sia piuttosto impegnativo da seguire, mi accorgo di come le persone prendano il San Valentino molto seriamente. Non posso che esserne felice! Io stesso da uomo innamorato di mia moglie Stefania ne approfitto per ricordarle tutto l’amore che provo per lei e che spero di riuscirle a dimostrare appena avrò finito di lavorare. C’è ancora un bel po’ da fare tra babà king size e quelli porzione per due. In genere di questi tempi e con l’arrivo delle belle giornate s’inizia a chiedere una farcitura più fresca. La decorazione tipica del San Valentino invece è la simpatica fragolina di bosco.”
Come ha vissuto il cambiamento di sede avvenuto poco tempo fa?
“Per tanti anni, io e la mia famiglia abbiamo lavorato in pianta stabile in Via Roma, servendo tutto il centro storico e l’area turistica della città. Oltre alla dolorosa decisione di trasferirci, scelta che si compie una sola volta nella vita date le incombenze che si sono susseguite, eravamo dubbiosi del supporto dei clienti. Andandocene via ci facevamo forza di aver compiuto la scelta giusta, se non altro perché la nostra famiglia vive in zona Mariconda. Almeno sarebbe finito l’andirivieni e avrei potuto seguire la lavorazione del babà serenamente, “casa e puteca” come si dice. Per fortuna il seguito che abbiamo ricevuto ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Anzi, posso dire di aver ritrovato quella clientela che dopo la catastrofe del terremoto ha traslocato in zona orientale. È stato bello sentirsi parte di una comunità che non aveva dimenticato i sapori e gli odori dei nostri prodotti.”
Ora che il Tempio del babà è stato messo a punto ha mai pensato di aprire un punto vendita al centro?
Paolo che ne dici di aprire una succursale al Centro?. Si in verità mi viene chiesto molto spesso. Certo sarebbe bello ma ci sarebbe tanto da sacrificare. La sfida per un’ambizione simile sarebbe anzitutto d’ordine economico, perché anche un piccolo sportello avrebbe i suoi costi di manutenzione. Qualora nel tempo dovessimo rientrare con le spese bisognerebbe necessariamente compromettere la qualità del prodotto. Noi pasticcieri del babà siamo anche detti venditori di aria perché com’è noto a tutti, il babà è leggero quasi etereo nel caso del babà artigianale. Sarebbe quasi impossibile assicurare la stessa freschezza e dovrei aggiungere dei conservanti per favorire il trasporto e la conservazione da una sede all’altra.
Di comune accordo, tutta la famiglia ha scelto di mettere da parte la fredda soddisfazione in denaro per salvaguardare il prodotto”