Ad un anno dalla sua scomparsa, la sua “scuola” si ritroverà nella Chiesa di San Giorgio, alle ore 19 dopo la messa celebrativa. I flautisti Antonio Senatore, Mauro Navarra, Vincenzo Scannapieco, Simone Mingo e Pasquale Occhinegro si esibiranno da solisti con l’Orchestra Filarmonica Salernitana “G.Verdi” diretta da Jacopo Sipari di Pescasseroli
Di Olga Chieffi
Omaggiare il proprio maestro, colui il quale ti ha messo gli “strumenti” in mano per “fare” ciò che insegui e ricerchi da sempre è il sogno di ogni bravo allievo. La disparizione emana verso di noi il fiore di un’amara, ma nuova primavera, di un’era da esplorare, in cui ritagliare una nuova terra d’amicizia e colloquio. Pure ci sollecita l’urgenza d’intrecciare, senza sosta, visibile e invisibile, per costruirci un veicolo, non so, magico di contatto che può essere la musica, un’immagine, un libro, una nuvola, quei raggi di sole che s’infilano tra le foglie, un tramonto particolare. Quando a lasciarci, solo fisicamente, è un musicista è certamente più semplice, poiché ogni qualvolta si monta lo strumento, si insiste su di un passaggio che non riesce, si ricerca un’articolazione, una lettura particolare, o si inizia allo studio della musica un giovanissimo, lo si sente vicino e si trova la strada per continuare a trasmettere il suo insegnamento. Questa sera, ad un anno dalla scomparsa del M° Domenico Giordano, la sua “scuola” che è un ramo florido della celebrata scuola di fiati dell’ Istituto Umberto I, cinque flautisti, rappresentanti di diverse generazioni di allievi, oggi maestri e docenti, omaggeranno l’indimenticato Maestro. Domenico Giordano ha forgiato eccellenti musicisti che portano l’essenza del nostro intendere il flauto e l’intero mondo dei fiati, intriso di melodia, bel suono e virtuosismo spinto, in giro per il mondo. Lui allievo del M° Domenico Faliero, ha iniziato la sua carriera concertistica come flautista dell’ Insieme di Firenze tenendo con questo Ensemble concerti in tutta Europa, esibendosi in seguito anche con la Kammermusik diretta da Franco Pezzullo sostenendo diverse tournée in Italia e all’estero. Indi, ha fatto parte del Gruppo Cameristico Salernitano insieme agli amici e colleghi Domenico Procida, Giancarlo Cuciniello, Mario Apadula, Pietro Nunziata, Gaetano Russo, Maurizio Maiorino e Roberto Civitella. In trio con Giancarlo Cuciniello al pianoforte e Domenico Procida al fagotto ha tenuto concerti in Spagna, SudCorea, Giappone e Russia. È stato il primo presidente della Associazione Filarmonica Salernitana ,”G. Verdi”, fondatore dell’attuale orchestra in cui ha suonato e dove oggi suonano i suoi allievi. E’ giusto questo il segreto della scuola di flauto del nostro conservatorio: gli allievi hanno preso il posto dei loro maestri anche nelle formazioni orchestrali ed è una scuola riconoscibile attraverso cui si può risalire ai principi del Novecento. Questa sera alle ore 19, in quel gioiello barocco che è la chiesa di San Giorgio, dopo la messa, in cui ci stringeremo alla inconsolabile Signora Nunzia Falcone, ai figli Francesco, Graziano e Annalisa, ai nipotini Domenico, Miriam e Giada, l’Orchestra Filarmonica Salernitana “G.Verdi” diretta da Jacopo Sipari di Pescasseroli, con Francesco Aliberti al clavicembalo, ospiterà i flauti di Antonio Senatore, Mauro Navarra, Pasquale Occhinegro e Simone Mingo, unitamente all’ottavino di Vincenzo Scannapieco. Antonio Senatore eseguirà il concerto di Carl Stamitz in Sol Maggiore. Scrittura idiomatica e virtuosistica quella di Stamitz, formalmente elegante, con un trattamento fluido delle parti orchestrali. Pur con una certa ridondanza i temi sono raffinati e mai banali, con un Andante centrale improntato ad una musicalità dai toni lirici ed elegiaci, ma sempre viva senza molli abbandoni. A seguire, il concerto per piccolo recorder, archi e basso continuo in Do Maggiore di Antonio Vivaldi, affidato all’ottavino di Vincenzo Scannapieco. Slancio virtuosistico spinto nei due movimenti veloci ed il Largo centrale con una melodia assorta e dolente, un intimo doloroso lamento, che sfocia in un infuocato e furioso presto strappapplausi. Mauro Navarra proporrà l’Andante K315 in Do Maggiore composto da un compositore che odiava il flauto, Wolfgang Amadeus Mozart. Questa pagina, assai celebre, segue un flusso melodico ininterrotto che rimbalza dallo strumento solista all’orchestra, dopo i cinque accordi in pizzicato dei «tutti». In nuce si può già cogliere l’idea tematica dell’«Andante» per flauto solo nel finale atto I del Die Zauberflote. L’orchestra non presenta variazioni di tono di notevole cambiamento ed è in funzione di ciò che vuole il flauto, il quale non manca di riaffermare le proprie caratteristiche tecniche e stilistiche in una cadenza liberamente concepita . Sono questi pezzi scelti tra quelli che il Maestro Domenico Giordano faceva studiare nel corso di studi e il programma verrà sigillato da Pasquale Occhinegro e Simone Mingo che eseguiranno il concerto di Domenico Cimarosa in Sol Maggiore per due flauti in quello stile sublime della scuola napoletana, da cui discendiamo, maestri che sapevano tanto, dal modo singolarmente omogeneo, dall’aggraziata cantabilità, come la morbidezza del tessuto armonico e del rivestimento strumentale, con quel brio indubbio che è caratteristica dell’oro musicale partenopeo.