di Arturo Calabrese
Vicenda purtroppo nota quella della Strada Provinciale 46, arteria di collegamento tra i comuni di Torchiara, Lustra e Laureana Cilento. L’importante via è l’unico percorso praticabile per diversi comuni del comprensorio del Monte Stella. Oggi, finalmente, qualcosa si muove sulla frana che per sette lunghi anni ha reso pericolosi gli itinerari dei cilentani. Non una visione mistica né un miraggio né le traveggole, ma interventi di messa in sicurezza tanto reali quanto ormai incredibili ed insperati. È stato gettato del cemento, in corrispondenza della voragine creatasi nel gennaio del 2015, e nelle ultime ore hanno fatto la loro comparsa dei gabbioni metallici.
I lavori dunque procedono, ma il popolo cilentano, ed in particolare gli utenti della zona, non riescono a sorridere per un classico “meglio tardi che mai”, anche perché non c’è davvero nulla per cui sorridere. Lo spiega bene Filomarino Giordano, già consigliere comunale di Rutino e dell’Unione dei Comuni, quando la nomenclatura dell’ente si limitava ad “Alto Cilento”: «La Strada Provinciale 46 è la strada che mi consente di andare a lavorare e la percorro quattro volte al giorno. La frana si è verificata sette anni fa e dopo sette anni è stata fatta una base in cemento ma la frana rimane. Sono almeno due mesi che è così. Speriamo che non dobbiamo aspettare altri sette anni per vedere completato il lavoro. Le elezioni farlocche alla Prvincia, perché non votano i cittadini ma i consiglieri e Sindaci, si sono avute continua – il presidente è stato acclamato, non da me, per cui si può procedere coi lavori». Il pensiero di Giordano, poi, si fa più critico e si amplia, arrivando al neo presidente della Provincia Franco Alfieri, ripetutamente ringraziato da tutti e, nello specifico della 46, dal consigliere Luca Cerretani che pubblicò tronfio foto e ringraziamenti sui social: «Non mi basta dire che le cose sono così e saranno sempre così. Sono pensieri e convinzioni di chi si ritiene sconfitto – le sue parole – della persona e la sua sfera privata non mi interessa, sono cose sue anche se dovrebbe, comunque, renderne conto al pubblico in quanto rappresentante di una istituzione. La valutazione deve essere globale e centrata sulla sua politica amministrativa degli ultimi trent’anni atteso che è sempre presente, e non poco, nelle istituzioni. È una politica nettamente fallimentare la sua – attacca – in quanto il Cilento interno, detto Cilento Antico, è abbandonato e lo spopolamento è in continua crescita».
Nonostante le genuflessioni dei rappresentanti locali della Provincia, Cerretani in primis, il caso della Sp46 è stato attenzionato da Palazzo Sant’Agostino grazie a Luca Maranca, consigliere di minoranza in quota Fratelli d’Italia. Oggi, però, il merito è di chi amministra e a loro vengono battute le mani, ma ci si dimentica facilmente dei sette lunghi anni di disagi, difficoltà, pericoli costanti per chi attraversa quel tratto. Dopo sette anni, ormai otto a voler essere precisi, la frana è ancora lì. I lavori sono in corso, è vero, ma la carreggiata è ancora usufruibile per metà, sul piano viario sono spesso presenti detriti che si staccano dal costone roccioso e la notte la visibilità è pari allo zero. L’emergenza, insomma, non si ferma