L’impatto visivo c’è. Il messaggio lanciato è chiaro e forte: stop alle armi, si faccia parlare la diplomazia. Se questi erano gli obiettivi di Vincenzo De Luca per la grande manifestazione di Napoli per la pace e il cessate il fuoco in Ucraina, il presidente della Regione può ritenersi soddisfatto. Nonostante il palco sia stato allestito a metà di piazza del Plebiscito, il colpo d’occhio lascia pensare che i presenti siano più dei 20-25mila ipotizzati alla vigilia. Ci sono soprattutto scolaresche, migliaia di giovani che sventolano bandiere della pace e cartelli contro la guerra. Nonostante il pressing del ‘governatore’, comunque, diversi dirigenti scolastici e docenti hanno declinato l’invito contestando le modalità con le quali è stata organizzata la manifestazione. Mentre sul palco Tosca D’Aquino legge la lettera inviata dalla senatrice a vita Liliana Segre, nel retropalco si vedono diversi consiglieri regionali del centrosinistra e tanti sindaci e amministratori locali. La pattuglia dei parlamentari, invece, è molto scarna. Oltre a Piero De Luca, figlio del presidente della Regione e deputato del Pd, ci sono il collega di partito Stefano Graziano e Francesco Borrelli, in rappresentanza dei Verdi, che in Consiglio regionale è in maggioranza con l’ex sindaco di Salerno. Non ci sono esponenti delle opposizioni, specie di quella parte del M5s che era sembrata accogliere l’invito di De Luca, e manca anche la Cisl, mentre Cgil e Uil partecipano con i loro segretari. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, esalta la piazza colorata e piena di tanti giovani, tutti uniti in un unico messaggio, tornare a quello spirito negoziale che ha sempre contraddistinto l’Europa negli ultimi anni. “Dobbiamo lavorare per il cessate il fuoco, dobbiamo farlo soprattutto per questi ragazzi”, spiega ai giornalisti De Luca, che rinuncia anche all’intervento dal palco per evitare qualsiasi accusa di voler speculare politicamente sulla guerra. Non ci sono infatti bandiere di partito in piazza, nè interventi di esponenti politici sul palco. Parla il presidente della Conferenza episcopale campana, Antonio Di Donna, che si augura di vedere tante altre piazze piene che manifestano per la pace. Accanto a De Luca c’è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che elogia Napoli, definendola una città “capace di intuizioni formidabili” e un luogo dove “il cervello collettivo di popolo ha intuito le insidie, ma anche le speranze di tutta una generazione”. Sul maxischermo passano le immagini della guerra in Ucraina e di altri conflitti che hanno segnato l’ultimo secolo, ma anche quelle del rastrellamento al Ghetto di Roma, nel giorno in cui ricorrono i cento anni dalla marcia su Roma. In una nota, a manifetazione conclusa. il segretario della Cisl Campania, Doriana Buonavita, ribadisce. “Siamo contro ogni forma di violenza, ma siamo soprattutto contro le dannose strumentalizzazioni e le sponsorizzazioni di varia provenienza”. “Si e’ ormai perso il controllo del numero delle manifestazioni che sono state indette in nome di questi valori che invece dovrebbero trovarci tutti d’accordo. Abbiamo ribadito il nostro no convinto a un evento che al suo nascere non ha fatto un distinguo tra popolo aggressore e popolo aggredito – prosegue Buonavita – e siamo al fianco del popolo ucraino Continueremo a farlo anche partecipando alla manifestazione nazionale di Roma indetta per il 5 novembre Europe for Peace, che chiede il cessate il fuoco fra Russia e Ucraina, l’avvio di un negoziato, la messa al bando delle armi nucleari ed esprime solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre”. Anche la Città di Ravello ha partecipato alla Marcia della Pace contro la guerra in Ucraina: “Ci uniamo all’appello degli organizzatori, agli slogan delle migliaia di persone scese oggi in piazza e alle scritte pacifiste sulle centinaia di bandiere arcobaleno che sventolano stamattina – ha commentato il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier – Le armi non sono una soluzione. I combattimenti devono fermarsi e bisogna riprendere il dialogo. Con la nostra presenza vogliamo che la voce della Campania si alzi, forte e chiara, contro questo conflitto che sta seminando distruzione, dolore e morte nella martoriata Ucraina, mettendo in pericolo anche la stabilità internazionale”. La Cia Campania con tutte le sue delegazioni territoriali ha partecipato, con una folta schiera di associati, alla marcia della pace tenutasi a Napoli e fortemente voluta dal Governatore Vincenzo De Luca. Il settore primario con la sua presenza consistente ha chiaramente detto basta alla guerra. “Noi siamo produttori di cibo e quindi produttori di pace”, ha detto il Presidente della Cia di Salerno Gaetano Pascariello, presente alla manifestazione con una nutrita schiera di delegati della provincia di Salerno, che cita inoltre una frase storica del grande Sandro Pertini: “Si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai !”. A rappresentare il Comune di Salerno, la vice sindaco Paky Memoli: “Manifestazione della pace con la partecipazione di migliaia di giovani: i giovani sono il nostro presente ma sono quelli che preparano il futuro di domani – ha dichiarato la Memoli – A Piazza Plebiscito hanno gridato alla pace nel mondo, ad una società rispettosa dei diritti della persona, al dialogo per abbattere schemi precostituiti ed obsoleti , al rispetto della persona come valore e risorsa di libertà. I giovani hanno cantato e sorriso , sottolineando come il sorriso è l’inizio dell’amore e solo se c’è amore può esserci la pace”. Presenti anche i comuni di Bellizzi, Baronissi, San Giovanni a Piro oltre a tanti amministratori che hanno raccolto l’invito.
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