Pasquale D'Acunzi: “Per una settimana di lavoro una bolletta del gas di 258mila euro” - Le Cronache
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Pasquale D’Acunzi: “Per una settimana di lavoro una bolletta del gas di 258mila euro”

Pasquale D’Acunzi: “Per una settimana  di lavoro una bolletta  del gas di 258mila euro”

di Monica De Santis

Dopo l’allarme lanciato da Giovanni De Angelis, Direttore Generale di ANICAV, in merito al comparto del pomodoro da industria, che  è letteralmente in ginocchio a causa dei costi di produzione del tutto fuori controllo ora sull’argomento interviene anche Pasquale D’Acunzi, titolare dell’azienda f.lli D’Acunzi che produttore di pomodoro da industria… “Il problema diversamente dagli anni addietro, un aumento dei costi generalizzato. Non c’è nessun elemento di costo per noi che è uguale al 2021. E’ aumentato il contenitore vuoto, un aumento del 60-65% rispetto allo scorso anno. E’ aumentato il trasporto sia del prodotto finito che fresco, perché è aumentato il prezzo del gasolio. Sono aumentati i costi dei cartoni, etichette, plastica, vetro, cioè tutto quello che serve per realizzare il nostro prodotto”: A questi aumenti spiega D’Acunzi bisogna aggiungere l’aumento del pomodoro fresco… “Avevamo fatto un accordo con gli agricoltori, a prezzi già molto elevati rispetto al passato, invece questi prezzi sono aumentati ancora, andando oltre a quello stabilito nel contratto, perché abbiamo una forte pressione da parte del mondo agricolo che punta ad ottenere di più, perchè anche loro, dicono, che hanno maggiori costi”. Ma ad aggravare maggiormente la situazione, l’aumento del costo dell’energia… “E soprattutto del gas metano. L’energia ha avuto un aumento di molto superiore al doppio. Il gas metano invece non ne parliamo proprio. Ho da poco ricevuto la bolletta che riguardava i pochi giorni di lavoro di luglio e abbiamo già dovuto registrare un aumento del 354% . Lo scorso anno per lo stesso periodo, ovvero poco più di una settimana di lavoro a luglio, ho pagato 65 mila euro. Quest’anno stessi giorni lavorativi, la bolletta è arrivata a 258 mila euro. Quindi praticamente tutti parlano di questi aumenti, ma nessuno dice che questi si riverseranno sul consumatore finale”. L’imprenditore nocerino, spiega però, che il loro prodotto… “Parte comunque già da un prezzo povero, quindi non ci sarà una forte incidenza sul consumatore in termini assoluti. Converrà sempre consumare pomodoro per mangiare, però per noi è impossibile vendere senza considerare questi aumenti che stiamo subendo”. Dunque al finale il costo del prodotto al banco vendita subirà un aumento… “che non inciderà molto nel carrello della spesa, anche perchè noi stiamo cercando di contenere al massimo questi aumenti da applicare, quelli che dobbiamo fare, li dobbiamo fare per forza perchè non possiamo perderci. Bisogna augurarsi che anche la grande distribuzione contenga i propri margini di profitto”. D’Acunzi però sposta l’attenzione anche su altro, ovvero su una verità che al momento non è stata ancora detta… “Mentre noi paghiamo questi aumenti, e quindi dobbiamo ridurre i nostri profitti, come è possibile che chi fornisce il gas, in questi primi sei mesi del 2022 ha avuto utili, che sono la risultante tra i costi e i ricavi, pari al 600%. Come è possibile che chi vende il gas sta guadagnando cifre di questo livello. Credo che siamo arrivati al punto in cui le autority presenti in Italia iniziano ad intervenire e ad indagare su questi aumenti di luce e gas. Capisco che ci debbano essere degli aumenti ma non a questi livelli. Così facendo molte aziende saranno presto costrette a fermarsi perchè impossibilitate a sostenere le spese. Ho fatto una proiezione, se lavoro come lo scorso anno quando ho pagato a finale oltre 500mila euro di gas, quest’anno rischio di pagare con questa percentuale circa due milioni di euro, una cifra insostenibile”