di Andrea Pellegrino
Finalmente ha accontentato Nanni Moretti e qualcosa di sinistra l’ha detta. Anzi Massimo D’Alema più volte sostiene: «L’Europa deve andare più a sinistra». Ma non spaventatevi – precisa l’ex premier – «Sinistra intesa come maggior lavoro e politiche economiche certe». Con l’immancabile cravatta rossa ieri, in Villa Comunale a Vietri sul Mare, si è concesso anche la manica di camicia presentando il suo ultimo libro “Non solo euro”. Un tappa del suo tour elettorale che finirà solo oggi nella sua Puglia. «Insieme con Renzi ho presentato questo libro. Chiaro segno – dice l’ex premier – che non ci sono divisioni. Penso che si sia condotta una buona campagna elettorale e che il partito del presidente del Consiglio abbia recuperato punti percentuali rispetto alle scorse politiche. Poi se sia una campagna elettorale vincente lo sapremo solo lunedì». Nel suo “Non solo euro” c’è l’impegno del suo lavoro a capo di una fondazione culturale europea dei riformisti. «Qui c’è il manifesto dell’Europa, c’è una proposta politica – dice Massimo D’Alema – Ci sono delle soluzioni e delle proposte per il proseguo del cammino dell’Unione Europea, condivise dal Pd e dal Pse, ora insieme a Bruxelles». Un lavoro di due anni, che D’Alema dice amare ora più di ogni altra cosa. Se ritornerà in prima linea? «Se mi vogliono mi chiameranno – prosegue – ma ora sto vivendo un momento lieto e non ho bisogno di cercare lavoro o di fare altro, perché ho già tanto da fare con le mie fondazioni che mi hanno dato l’opportunità di instaurare importanti relazioni internazionali». Di Renzi condivide quasi tutto, ormai. «Gli 80 euro? Al di là delle battute – dice – rappresentano comunque qualcosa per i contribuenti. Ed è giusto che in questo momento il Governo faccia sapere cosa è stato fatto. Quanto alle politiche europee, apprezzo la scelta di Matteo Renzi di condividere il percorso insieme al Pse, così come sono contento che abbia rifiutato l’invito di inserire il suo nome all’interno del simbolo che attualmente è l’unico simbolo politico e di sinistra sullo scenario europeo». Poi l’attacco è tutto per Grillo. «Vogliamo prendercela pure con la Merkel – prosegue – ma se ci presentiamo con Grillo e Casaleggio abbiamo poche possibilità. Ed è in questo caso che la colpa ricade tutta su di noi. Qualcuno può dirmi che proposte fa Grillo?». E sul referendum sull’euro, incalza: «Ha proposto il referendum, senza poi esprimere una alternativa. Probabilmente vorrà emettere monete a cinque stelle stampate da Casaleggio, con la non consapevolezza che qualsiasi moneta – compresa quella a 5 stelle – fuori dall’euro avrebbe una svalutazione di almeno il 40 per cento. Così come i titoli di stato “a cinque stelle” ed i mutui». «Grillo – prosegue – è colui che vuole raccogliere consenso strumentalizzando la disperazione. Sono sicuro che se vincessero loro il paese crollerebbe completamente. Ed è anche per questo che il voto al Pd serve per evitare che la Nazione sia distrutta». Ed infine sul risultato: «Non ci sarà nessun test sul Governo, ne tantomeno sull’Europa. Anche perché il Pd vincerà».