“Non v’è alcun artifizio o raggiro” nell’incarico legale affidato nel 2020 dall’Adisu Puglia all’avvocato Francesco Fimmano’, “in quanto tutto è avvenuto e documentato nella massima trasparenza”. Lo chiarisce lo stesso professionista, 54enne campano, direttore scientifico dell’Universita’ telematica Pegaso, coinvolto nell’indagine della Procura di Bari su presunti incarichi illegittimi dati dall’Agenzia pugliese per il diritto allo studio, nell’ambito della quale nei giorni scorsi e’ stato perquisito il direttore generale dell’ente, Gavino Nuzzo, ex direttore amministrativo di Pegaso e docente a contratto. In una lunga e dettagliata memoria trasmessa agli inquirenti baresi, l’avvocato Fimmano’ (al quale l’avviso di garanzia con le ipotesi di reato di abuso d’ufficio, truffa aggravata e falso ideologico è stato notificato ieri) contesta punto per punto le accuse. “Nel curriculum si fa espresso riferimento alla Direzione scientifica della Universita’ Telematica Pegaso – spiega – . Quindi se avessi voluto sottacere una qualche funzione per ragioni di artifizio o raggiro evidentemente lo avrei fatto”. Quanto al tema dell’affidamento dell’incarico legale, Fimmano’ spiega che “l’Adisu era stata condannata con una sentenza terribile, onerosissima (piu’ di 700 mila euro, ndr) e soprattutto esecutiva che sarebbe stata eseguita con il blocco di tutte le sue attivita’”, in parte sospesa in appello dopo il ricorso a firma di Fimmano’. “E’ quanto mai ovvio – dice l’avvocato – che occorresse uno specialista di chiara fama che opera sull’intero territorio nazionale”. Il legale contesta anche il presunto “conflitto di interessi”. “Innanzitutto – spiega – il dottor Nuzzo da tanti anni non è piu’ il Direttore Amministrativo dell’Universita’, ha solo un contratto di insegnamento come ne hanno altre centinaia di professori”. “Quanto al sottoscritto – sottolinea – sono direttore scientifico in virtu’ di un mero contratto di cessione di diritti d’autore. Non faccio parte, né facevo parte degli organi accademici, né degli organi gestionali od amministrativi o altro dell’Universita’ Telematica Pegaso, né vi ho mai insegnato”. “Né – continua – ho ‘frequentazioni abituali’ col dottor Nuzzo che ho visto ed incontrato in occasioni istituzionali, convegni, simposi, cerimonie di Ateneo, presentazioni di libri, come di migliaia di altri professori. Né ho mai avuto alcun rapporto di natura patrimoniale con il dottor Nuzzo o altri incarichi nella sua qualita’ escluso questa emergenza”. Fimmano’ definisce “del tutto infondata” anche la contestazione della falsa autocertificazione sulla insussistenza di conflitti di interesse, “che riguarda gli impiegati pubblici” mentre “la Universita’ telematica Pegaso e’ una societa’ di capitali” che “non riceve alcuna provvidenza finanziaria pubblica”. Chiede quindi l’archiviazione del procedimento a suo carico, dicendosi disponibile ad “essere ascoltato personalmente ed in tempi brevi per eventuali chiarimenti necessari alla richiesta di archiviazione”. Sulla vicenda giudiziaria interviene anche Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia. “Il mio garantismo certamente non vacilla, neppure in presenza dell’ennesima inchiesta giudiziaria che coinvolge un’Agenzia regionale, ma è chiaro che esiste una vera e propria questione morale che investe anche le scelte che vengono fatte. Fa bene il presidente Emiliano a chiedere continuamente le dimissioni di questo o quel direttore generale, una volta per assunzioni familistiche, un’altra per concorsi sospetti o per presunti appalti truccati. Ma è evidente che c’è qualcosa che non va, così come è altrettanto innegabile che non sempre i requisiti di professionalità e trasparenza che servirebbero per rivestire ruoli apicali vengono valutati con la dovuta attenzione.
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