di Olga Chieffi
Una delle protagoniste di Grey’s Anatomy, Meredith Grey, ribadisce l’importanza della voce, dopo essere guarita dalle ferite di un’aggressione fisica che per qualche tempo l’ha resa sorda, dicendo: Non lasciare che la paura ti faccia tacere. Tu hai la voce, perciò usala. Parla forte. Alza la mano. Grida le risposte. Fatti sentire. A qualunque costo. Basta che trovi la tua voce e quando l’avrai fatto… riempi il silenzio maledetto. La voce è il primo segno della vita, quando un bambino nasce. La voce è il primo suono familiare per lui, quando sente la sua mamma parlargli, già da quando è un piccolo esserino nel suo ventre. La voce è strumento essenziale della nostra comunicazione, sin dai nostri primi giorni di vita. La voce è un segno distintivo, che ci identifica. Una voce, anche se lontana, anche se ascoltata attraverso un telefono, ci fa percepire la presenza di una persona. Il tono, poi, trasferisce anche le emozioni, lo stato d’animo di chi parla. La giornata di oggi è dedicata alla voce in tutto il mondo. Celebrata per la prima volta nel 1999, il World Voice Day nasce in Brasile in seguito ad un’iniziativa che coinvolgeva studiosi del linguaggio, medici e insegnanti di canto per estendere alla popolazione quello che poi è diventato l’obiettivo principale dell’evento, ovvero promuovere la cura della voce. Il successo ottenuto nel Paese sudamericano ha spinto anche il resto del mondo a dedicare il 16 aprile alla Giornata mondiale della voce arrivando, nel 2002, ad essere riconosciuta negli Stati Uniti con il nome World Voice Day. L’obiettivo è la sensibilizzazione della popolazione sull’importanza della voce, fino dalla nascita il principale strumento di comunicazione umana sia semantico che emozionale. La voce è fondamentale nel lavoro quotidiano per circa il 30% della popolazione lavorativa, ma è anche uno strumento musicale nel canto, parte integrante dell’arte e della cultura nel mondo. Lo studio della voce trova applicazioni e collaborazioni in numerosi ambiti di ricerca, quali la medicina, la bioingegneria, la fisica, la psicologia, la fonetica, la linguistica, la pedagogia, la logopedia, l’arte e la storia. Ma la voce sin dall’antichità viene utilizzata per esprimere una delle arti più nobili: il canto. In questo periodo, chi ama cantare per diletto o per professione ha dovuto fare i conti con la pandemia. Il canto si dice che nasca del cuore, ma tutti i cantanti di grande successo, che siano lirici o pop, dedicano ore e ore alla cura della propria voce, che è un dono e non bisogna sprecarlo, ma salvaguardarlo attraverso uno studio mirato e la cura dello strumento. La voce non indica solo il canto e la sua arte: il mondo è un mosaico di suoni, di molte voci. Ci sono quelle che accompagnano culture, lingue, storie, le voci dei leader della politica, dei rappresentanti del mondo economico, che oggi sono veramente stonate e ‘mbrugliate per dirla con Edoardo, che si mescolano con il grido silenzioso degli ultimi, con le sofferenze dei migranti e dei profughi in fuga da guerra e povertà. E allora “Si vox est, Canta”. E’ questo il brano scelto da Silvana Noschese per celebrare questa giornata con un video in cui le voci bianche e il Coro Giovanile Il Calicanto intonano la pagina, composta da Damijan Mocnik nel 1967, su di un verso di Ovidio tratto dal I libro dell’Ars Amatoria, al quale si aggiungono tanti significati, non per ultimo di alzare la voce, di farsi sentire se un qualcosa non va per il verso giusto. Un video realizzato dai Web master Vincenzo D’Amore e Samuele Frattini, ma alle spalle c’è l’AES la scuola di coralità con le maestre Tiziana Caputo, Eligia Levita, Eleonora Laurito e Milva Coralluzzo, Demi Arenare e, naturalmente, Silvana Noschese, che tornano a partecipare a questa importante giornata, dopo aver lo scorso anno, lanciato il convegno, la Voce agli esperti di Voce: la voce per Bene dire, ben cantare, ben comunicare, ben essere. Una vittoria importante per chi, come le maestre si dedicano a questa tematica tutti i giorni e ponendosi come obiettivi la difesa e la conservazione del primo e imprescindibile strumento musicale donatoci dalla natura. Un proposito questo di onorare ogni anno questa giornata con le due associazioni che da tempo a Salerno si fanno portavoce di un discorso che considera la voce come l’espressione sonora del primo strumento esistente: l’essere umano, poiché, grazie al canto ci sarà la possibilità di accordarsi ogni giorno.