Scabec, Severino Nappi ha chiesto chiarimenti al governatore De Luca, trattandosi – per la gestione passata – di un suo fedelissimo. Chiarimenti al quale, ancora oggi, non sembra aver ricevuto risposta e, come facilmente prevedibile, non la riceverà. Consigliere, la Scabec versa oggi in condizioni difficili con debiti eccessivi. Lei ha già presentato una interrogazione per avere spiegazioni… “Cito solo qualche numero: parliamo di una gestione che negli ultimi anni avrebbe portato la società in house della Regione ad accumulare un disavanzo di tre milioni di euro, di consulenze esterne che, nel solo 2021, avrebbero raggiunto i 935mila euro. A ciò si aggiungano affidamenti di incarichi, retribuiti e non, a soggetti che avrebbero ricoperto ruoli di responsabilità in organismi ed enti in rapporto funzionale con Scabec, un impressionante aumento dell’organico societario, e altre presunte irregolarità su cui va fatta luce. Per non parlare del fatto che sull’intera gestione si staglierebbero le ombre lunghe e inquietanti di potenziali conflitti di interessi. Credo che basti per chiedere chiarimenti al presidente della Giunta regionale”. Cosa è accaduto in questi anni nella gestione di un ente voluto fortemente dalla Regione Campania? “È evidente che le responsabilità per le condizioni in cui oggi si trova Scabec hanno un nome e cognome: Vincenzo De Luca. Bisogna comprendere se ci troviamo di fronte a responsabilità dirette, legate alla gestione di Scabec, o di natura omissiva del controllo e di vigilanza, sulla gestione della società. E questo ha il dovere di chiarirlo soltanto il governatore. Voglio ricordare la dichiarazione inquietante rilasciata alla stampa lo scorso novembre, poco prima delle sue dimissioni, dall’amministratore unico della Scabec. “Quando da amministratore di Scabec ho promosso una iniziativa, significa che qualcuno mi aveva chiesto di promuoverla e quel qualcuno era l’assessore alla Cultura. Cioé Vincenzo De Luca”. Al momento sì ipotizza un concorso pubblico aperto a tutti ma con quota riservata. Pensa possa essere la soluzione giusta? “In tutta questa vicenda i lavoratori non hanno alcuna responsabilità, quindi se il concorso serve per individuare nuove professionalità e riservare una quota a quelle già inquadrate, che vanno rispettate e garantite, è bene che si faccia, sempre che venga gestito con la massima trasparenza. Una soluzione potrebbe essere quella della gestione del concorso da parte di una commissione esterna per evitare alla base, l’insinuarsi di ogni logica clientelare”. Cosa si dovrebbe fare ora per la valorizzazione della cultura? “Viviamo in una regione dalla storia millenaria, con un patrimonio culturale sterminato, che ha bisogno di misure di sostegno reali e importanti, di professionalità e competenze, per essere valorizzata. Tutto ciò non succede, in Campania, dove tra l’altro, la delega la ricopre De Luca, e non abbiamo un assessore al ramo. E dove anche sul fronte di un settore tra i principali e strategici per le prospettive economiche della regione, assistiamo alla solita lotta di bande, alle risorse distribuite ai componenti di “circoli magici”, ai piccoli e grandi ricatti della diminuzione dei fondi, ultimo quello che il governatore ha utilizzato contro la governance del San Carlo, il più antico teatro lirico del mondo, a cui sono stati tagliati, di punto in bianco, 4 milioni di euro di sovvenzionamenti”. Ha già ottenuto una risposta alla sua interrogazione? “Mi auguro che venerdì davanti a una vicenda così eclatante, sia De Luca a rispondere in aula e non deleghi qualcuno che magari della vicenda non sa alcunché. Ritengo che sia l’unica cosa dignitosa da fare, nei confronti dell’aula e di tutti i campani”.
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Guardia di Finanza bussa alla Scabec: indagini sul legame con Donnaregina
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