di Monica De Santis
Aprire l’Ostello Ave Gratia Plena di via Dei Canali ai profughi Ucraini. La proposta lanciata dal nostro quotidiano e sposata in primis dalla consigliera e presidente della Commissione Politiche Sociali Barbara Figliolia, poi dalla consigliera Antonia Willbuerger e poi ancora da Franco Mari, ora ottiene altri consensi. Altre persone che cercano di far capire all’amministrazione comunale che quella struttura, che per anni non ha fruttato nessun guadagno al Comune di Salerno e che dopo la chiusura è rimasta chiusa per mesi, potrebbe essere la vera soluzione al problema profughi ucraini. Infatti, sulla questione accoglienza ai profughi ucraini, ieri mattina, nel corso di un incontro tra gli albergatori cittadini e il sindaco Napoli e l’assessore Ferrara è stato fatto presente ci sia una sola grande struttura, a Salerno, immediatamente utilizzabile per ospitare degnamente le famiglie in fuga dalla guerra. “Di proprietà comunale, l’Ostello della Gioventù Ave Gratia Plena, a via Canali, ha già camere da letto attrezzate, wc privati e comuni, riscaldamento e acqua calda. Sceglierla, come del resto propongono anche alcuni consiglieri comunali, sarebbe un bel gesto dì solidarietà, oltre a dimostrare sensibilità per le piccole imprese ricettive del centro storico che, a due anni dalla pandemia e in vista della prossima estate, non hanno bisogno di una ulteriore concorrenza da parte di una struttura pubblica” – ha detto Giuseppe Gagliano. E come Gagliano la pensa anche Antonio Ilardi, che sulla vicenda ha detto “C’è una sola grande struttura a Salerno immediatamente utilizzabile per accogliere degnamente i profughi ucraini. È l’ostello della gioventù “Ave Grazia Plena” a via Canali. È di proprietà comunale. Ha già camere da letto attrezzate, wc privati e comuni, riscaldamento e acqua calda. Sceglierla, come del resto propongono anche alcuni Consiglieri Comunali, sarebbe un bel gesto dì solidarietà della città. E sarebbe anche un gesto dì sensibilità per le piccole imprese ricettive del centro storico, che questa Estate non hanno bisogno, dopo due anni di pandemia, della ulteriore concorrenza di una struttura pubblica”. Senza contare, e lo ripetiamo ancora che la struttura si trova proprio accanto alla chiesa cristiano ortodossa ucraina e quindi il Comune potrebbe pensare ad un contratto in comodato d’uso gratuito per un breve periodo da fare proprio con padre Ivan, il sacerdote referente della comunità, che tanto sta facendo per i suoi connazionali e che, anche se qualcuno lo dimentica, è stato nominato dal Prefetto come unico referente per la comunità ucraina.