di Erika Noschese
“Io sono un uomo di partito, aspetto le loro direttive e sulla base di ciò inizierò e continuerò il mio impegno”. Così Giovanni Guzzo, consigliere provinciale più eletto alla recente tornata elettorale replica alla domanda relativa alla nomina di vice presidente. Il consigliere comunale di Novi Velia alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale ha ottenuto 4610 voti ponderati, nella lista del Pd, il partito al quale ha aderito dopo l’addio al Psi. Consigliere Guzzo, lei è risultato l’amministratore più votato alle recenti elezioni provinciali… “Sì, è stata una bella sensazione, un’emozione carica di responsabilità e di impegno, di attaccamento non solo al lavoro ma ai territori e a ciò che cerchiamo di fare all’interno della nostra provincia”. Da consigliere più votato si aspetta la nomina di vice presidente? Oggi c’è ancora questo nodo da sciogliere prima del consiglio comunale… “Io sono un uomo di partito, aspetto le loro direttive e sulla base di ciò inizierò e continuerò il mio impegno”. Quali sono gli obiettivi che si è prefissato per questo nuovo mandato? “Io penso che la Provincia, da qui in avanti, vivrà un secondo tempo di quella che è stata la legge Del Rio con nuove competenze, l’introduzione della giunta; credo ci siano le condizioni per fare meglio, migliorare ciò che va e cambiare ciò che non va”. La Legge del Rio ha penalizzato l’ente e ha ridotto le elezioni a competizioni di secondo livello… “Come Provincia, l’amministrazione guidata da Strianese ha fatto tanto in questi anni per il territorio provinciale, penso ai lavori per la viabilità, sull’ambiente, ai cantieri nelle scuole ma c’è molto da fare perché Salerno è la seconda provincia più estesa d’Italia e ritengo che lo Stato debba starci vicino, così come sta facendo il governatore De Luca che, con la Regione Campania, non sta facendo mancare mai il suo impegno, la sua vicinanza e soprattutto la presenza assidua in quelle che sono le opere strategiche per la crescita del territorio”. In questi anni, a Palazzo Sant’Agostino, ha lavorato molto sulle scuole ma ci sono ancora tanti interventi da fare grazie ai fondi del Pnrr…. “Sì, i fondi del Pnrr e mettere in pratica questa boccata d’ossigeno che grazie all’impegno del vice presidente del Pd alla Camera dei Deputati Piero De Luca, abbiamo avuto 20milioni di euro per gli istituti della nostra provincia. Un impegno importante, da perseguire e portare avanti. Dobbiamo realizzare e completare ciò che abbiamo iniziato: abbiamo affidato dieci progettazioni su venti, contiamo di affidare gli altri dieci lavori e appaltarli in primavera”. Il Pd si conferma il primo partito del centro sinistra, traguardo raggiunto grazie all’impegno degli amministratori sul territorio…. “Sì, un dato significativo, per quel che mi riguarda, è sicuramente essere primo in termini di voti ponderati ma anche e soprattutto in termini di numeri singoli consiglieri comunali: sono due dati che messi a confronto mi inorgogliscono e dall’altro lato mi responsabilizzano. Un impegno che continua, una dedizione costante sempre più viva e vera nei confronti del territorio”. La città capoluogo non ha rappresentanza, non ci sono consiglieri eletti. Come si spiega questo dato? “Credo che la spiegazione sia nel sistema elettorale stesso: noi abbiamo votato e abbiamo fatto campagna elettorale avendo la consapevolezza che il collegio era tutta la provincia di Salerno: pensare che una sola città o un solo territorio possa eleggere un consiglio comunale credo non sia conforme a quella che è la legge stessa, il vulnus della riforma. Credo che ogni candidato abbia avuto la possibilità di girare nei 156 comuni della provincia di Salerno perché due comuni, Cicerale ed Albanella sono commissariati ma abbiamo fatto campagna elettorale parlando a nome di tutti i candidati, in ogni comune. La ragione credo stia nella riforma stessa, nella riforma elettorale che ha alla base la Del Rio”. Oggi la Provincia avrebbe bisogno di una nuova riforma e permettere ai cittadini di tornare al voto per eleggere i loro rappresentanti territoriali… “Questo credo sia auspicabile soprattutto perché la Provincia, dopo i Comuni, è l’ente più prossimo ai cittadini; ritengo che il problema sia nella modifica del titolo V della Costituzione quando sono stati trasferiti buona parte dei poteri dallo Stato alla Regione, eliminando molte competenze sul tavolo provinciale. Credo che le ragioni della legge del Rio stiano in quella stagione e credo sia auspicabile un riordino della legge elettorale sulle Province ma soprattutto un riordino della ruolo della Provincia, ente prossimo ai cittadini e come tale credo vadano potenziate e maggiormente caratterizzate”.