Sono cinque consiglieri comunali ed un assessore i nuovi “dissidenti” della maggioranza De Luca. Loro, infatti, non hanno firmato il ricorso “ad adiuvadum” a favore dell’appello promosso dal sindaco Vincenzo De Luca alla sentenza di primo grado che lo ha dichiarato incompatibile. Ieri l’atto predisposto dall’avvocato – consigliere comunale Angelo Caramanno è approdato alla cancelleria del Tribunale in vista dell’udienza fissata per l’8 maggio. Si dice che il ricorso a sostegno del primo cittadino, sia stato firmato anche da comuni cittadini, a dispetto dei dissidenti interni. Se la Corte d’Appello dovesse confermare quanto disposto in primo grado (sul ricorso promosso dai parlamentari salernitani del movimento cinque stelle) De Luca decadrebbe da sindaco di Salerno. In sostanza sarebbe accertata l’incompatibilità tra la carica di primo cittadino e quella di sottosegretario del governo Letta. E non è escluso che l’Ente possa essere commissariato, abbandonando così l’ipotesi di mantenere in piedi almeno il Consiglio comunale fino alla prima scadenza elettorale utile. Tra l’altro, stando ad alcune interpretazioni, contrariamente a quanto emerge dal Palazzo, l’eventuale salvaguardia degli atti (sempre se accertata l’incompatibilità) non consentirebbe neppure una riproposta di Vincenzo De Luca sindaco di Salerno. La decadenza o il commissariamento giungerebbe all’atto della pubblicazione della sentenza, quindi a consiliatura considerata completa. Stando ai dissidenti, al ricorso mancherebbero le firme di Augusto De Pascale, Luciano Provenza, Salvatore Telese, di Sel al completo – quindi di Emiliano Torre e dell’assessore comunale all’ambiente Gerardo Calabrese – e perfino del presidente del consiglio comunale Antonio D’Alessio. In particolare tra Vincenzo De Luca ed il capo dell’Assise consiliare di recente non sono mancati battibecchi politici proprio sulla gestione dell’iter di decadenza. Motivo di scontro il penultimo Consiglio comunale (all’epoca Vincenzo De Luca ancora sottosegretario al Mit), quando i consiglieri di maggioranza abbandonarono l’aula facendo cadere il numero legale sull’ordine del giorno sulla decadenza. Con accese polemiche il presidente D’Alessio stigmatizzò nei giorni successivi e compreso in una vivace riunione di maggioranza, il comportamente dei colleghi di aula, suscitando naturalmente il disappunto di Vincenzo De Luca. Ed ora, stando ai numeri, forse per la prima volta il sindaco incassa i primi no dalla sua stessa maggioranza. E se per ora sono solo firme non messe sotto ad un atto (per svariati motivi) domani potrebbero essere una nuova forza in aula consiliare.
Andrea Pellegrino