“La Dad deve essere l’ultima spiaggia, se si può si resti in presenza” - Le Cronache
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“La Dad deve essere l’ultima spiaggia, se si può si resti in presenza”

“La Dad deve essere  l’ultima spiaggia, se si può si resti in presenza”

di Monica De Santis

La Dirigente Scolastico Laura Patrizia Cagnazzo, dell’Associazione AssoMiMe, fa il punto sulla situazione scolastica ai tempi del Covid e commenta anche la proposta fatta la scorsa settimana dal vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, che chiedeva un ritorno in Dad dall’8 dicembre al 10 gennaio… “Per il momento è solo una proposta, ovviamente noi speriamo che non venga accolta, perché è stato detto più volte che la scuola in presenza è fondamentale. Certo è, che questo è un periodo di attesa, sicuramente i vertici regionali, come quelli governativi, stanno discutendo in merito alla situazione pandemica all’interno delle scuole. Alcune scuole sono state particolarmente colpite, altre no. Quindi ad oggi la situazione è abbastanza variegata. Ovviamente la preoccupazione grande è legata al tracciamento dei tamponi che non tutte le Asl riescono a consegnare nelle 48 ore. Mettendo così in difficoltà le scuole che se non conoscono i risultati in tempo sono costrette a tenere le classi in Dad per più tempo”. Dunque anche la dirigente Cagnazzo concorda sull’importanza della scuola in presenza… “Se la situazione rimane sotto controllo credo che possiamo rimanere in presenza, che è la soluzione migliore per i ragazzi soprattutto. Ma serve maggiore controllo e collaborazione tra le scuole e le aziende sanitarie. Perchè, pensiamo soprattutto ai bambini più piccoli. Se questi diventano positivi, l’Asl dovrebbe accertarsi che la famiglia riesce a tenerlo davvero in quarantena. Perchè non è facile, se non impossibile tenere isolato da solo un bambino di 3 o 4 anni. Quindi in questi casi bisogna tenere sotto controllo i suoi familiari, che entrano in contatto con lui e potrebbero contrarre il Covid e poi infettare altri. Insomma quello che si dovrebbe fare sono, maggiori controlli, ma soprattutto maggiori aiuti alle famiglie con figli piccoli positivi, in modo da poter affrontare la situazione in maniera serena e senza diffondere ulteriormente il virus”. La presidente dell’Associazione AssoMiMe, crede che queste proposte fatte in questi giorni siano un tentativo di salvare il Natale… “Sono degli stratagemma per evitare di far fermare l’economia in Campania, ma anche in Italia. Ho letto che anche in altre parti dell’Europa si è pensato a dei lockdown mirati per cercare di salvare le festività. Ecco se questo è lo scopo bene. Ma il lockdown dovrebbe riguardare tutti e non solo le scuole. Non ha senso chiuderle e poi consentire ai ragazzi comunque di poter uscire e di incontrarsi, magari facendo assembramenti nei quali il virus poi si diffonde”. Quello che è fondamentale in questo momento, spiega la dirigente scolastica è puntare seriamente ad un miglioramento dei servizi scolastici… “E’ stato detto che sarebbero stati potenziati i mezzi di trasporto pubblico, ed invece ci ritroviamo con gli autobus ancora affollati di ragazzi. Le scuole dovevano essere adeguate ed invece molte scuole in Campania sono ancora fatiscenti. Per non parlare dei fondi che ci sono stati assegnati per il potenziamento del personale, ma ce finiranno il 30 dicembre. E dopo cosa faremo? Insomma c’è tanto da fare per migliorare le scuole e far si che la Dad resti solo un ricordo, per studenti e per docenti”.