Esplorare la Gen Z attraverso storie d’innovazione e imprenditorialità. Questo lo spirito di #SIOS21Giffoni, penultima tappa del format di eventi promosso da StartupItalia, coprodotto da Giffoni e dal suo Dipartimento Innovazione. A vincere lo Special Award Giffoni Edition è stata la startup Weshort – In short we trust. Weshort è la piattaforma on demand dei cortometraggi ed è stata selezionata dalla giuria tra una rosa di 5 startup dei media e dell’entertainment, in gara per il premio Special Award Giffoni Edition e presentate nell’ambito di “105StartUp!” con Radio 105, l’appuntamento con Alessandro Sansone e Annie Mazzola. La vincitrice concorrerà anche al premio “Radio 105 Special Award”, il 13 dicembre a #SIOSWinter. Per Claudio Gubitosi, fondatore e direttore di Giffoni, l’evento è servito non solo a testimoniare una partnership importante, ma anche a confermare i valori su cui da oltre mezzo secolo poggia le basi il grande hub culturale italiano: serietà, rigore, affidabilità: “Quando ho fondato Giffoni avevo 18 anni, e idee molto chiare in testa: doveva essere una storia dedicata ai ragazzi, per dare loro quello che io non avevo avuto. Il progetto è stato una delle prime startup italiane”. L’appuntamento si è svolto in presenza di un centinaio di rappresentanti della Gen Z e in streaming (registrando circa 450 mila visualizzazioni totali e picchi di 4.500 utenti connessi contemporaneamente) in quel luogo di opportunità e simbolo per tante generazioni che è Giffoni: “un evento speciale – dice Filippo Satolli, Ceo di StartupItalia -, ospitato in un hub che ha dimostrato come si possa fare innovazione a prescindere dalla dislocazione geografica. L’importante è farlo, avendo un sogno in testa”. Tra storie di successi e idee imprenditoriali, il racconto ha toccato i temi che coinvolgono le giovani generazioni lanciate verso un’economia sostenibile e al rispetto delle diversità. Una ri-evoluzione che mostra i suoi impatti sulle nostre vite come dimostra il viaggio nel futuro del lavoro del sociologo Domenico De Masi: “innovare è una priorità, oggi il 12% del nostro tempo è dedicato al lavoro. Nel 2019 in Italia abbiamo lavorato 40 miliardi di ore, producendo migliaia di volte di più di quanto si faceva 100 anni fa, quando 40 milioni di italiani vi dedicavano 70 miliardi di ore l’anno”. Evoluzione a tutti i livelli, come dimostra la Regione Campania che sostiene l’ecosistema regionale per creare innovazione e determinare sviluppo: “un momento molto entusiasmante – spiega Valeria Fascione, Assessore alla ricerca, innovazione e startup della Regione Campania -. La Campania è la terza regione e Napoli è la terza città per numero di startup. Abbiamo investito 35 milioni di euro sulle start up e altri 7 milioni in attività di animazione e scouting in rete con istituti di ricerca e università. Se i numeri sono interessanti, è importante il dinamismo dell’ecosistema. Ai ragazzi dico di seguire le passioni e il talento, perché le opportunità di realizzazione ci sono”. Il Sud e le sue infinite potenzialità, continua con gli obiettivi istituzionali e imprenditoriali: ridurre il gap, accrescere l’attrattività di aree ricche di occasioni e di talenti, dare opportunità a chi non vuole lasciare le proprie radici. Un esempio è “l’Apple Developer Academy di Napoli – dice Giorgio Ventre che ne è direttore scientifico –, è nata per una formazione che andasse in parallelo al classico percorso universitario e che fosse più vicino alle esigenze delle aziende, fornendo le competenze verticali richieste dal mercato”. Un tema da approfondire, come suggerisce Giovanni De Caro, Ceo di Volano “è la dimensione ancora piccola del sistema italiano delle startup, cui si aggiunge il gap del Sud, che attrae pochi operatori”. Tuttavia, è innegabile che si stia vivendo un periodo di grande fermento come spiega Francesca Ottier, Responsabile del Fondo Italia Venture II di CDP Venture Capital SGR, anche se l’Italia sconta un gap verso altri mercati e al suo interno il Mezzogiorno è più penalizzato. “Il Sud rappresenta solo il 5% di quanto investito complessivamente quest’anno, però il mercato si sta muovendo: bisogna creare strumenti ad hoc per supportare la nascita di nuovi operatori e attirare altri investitori”. “C’è un ritardo infrastrutturale – dice Marco Bellezza, Amministratore Delegato di Infratel Italia –. Sul fronte della fibra e della banda larga siamo arrivati a 2.500 comuni coperti. Uno sforzo di accelerazione importante. Con il PNRR saranno impiegati oltre 7 miliardi di euro. Un altro obiettivo è incrementare i servizi digitali, in particolare al Sud”. Tra gli ospiti Sydney Sibilia e i The Jackal: il primo, regista, sceneggiatore e produttore di origini salernitane, ha fondato insieme a Matteo Rovere la casa di produzione Groenlandia, sperimentando i linguaggi di cinema, pubblicità, e televisione, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie. I secondi, da un gioco tra compagni di classe, hanno costruito una casa di videoproduzione, mescolando le regole dei media per inventare format originali e di successo. Contaminarsi per cambiare il mondo, o almeno provarci, sembra essere stato il filo rosso che ha legato le due esperienze di creatività made in Campania. Con Nicola Tagliaferro, Head of Sustainability Enel X, si è parlato dell’importanza delle misurazioni per rendere più efficienti i processi di business e di economia circolare, che non si limita al riciclo e al riuso. È un concetto che ha dato vita alla nuova figura del circular economy manager: un esperto di comunicazione, capace di leggere i dati e le analisi, ma anche di innovare per poter cambiare i processi in un’ottica di circolarità. Quella del digitale è un’industria giovane. Inaugurata pochi decenni fa ha introdotto cambiamenti tali da rivoluzionare intere economie. Un’evoluzione che accelera sempre più grazie alle idee e ai progetti. E la capacità di fare startup è il tema su cui Paolo Barberis, Founder di Nana Bianca si è confrontato con i Giffoner presenti in sala soffermandosi sul ruolo del capitale umano e di quello economico nella crazione di una impresa e sulla formazione che “richiede un nuovo modello, che non passi solo dal percorso scolastico, ma che si snodi in tutta la vita per affiancarci nell’evoluzione e nei cambiamenti”. Sulla formazione che abilita la sostenibilità del business verte la riflessione di Elisa Zambito Marsala, Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo Formazione: “il momento storico che viviamo ci ha raccontato esigenze formative diverse. La pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione nel learning, aprendo a nuove modalità didattiche e opportunità anche in Italia”.
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