In coma per dieci giorni dopo una caduta, muore in ospedale a Nocera Inferiore e la famiglia dona gli organi. All’Umberto I è stato effettuato il prelievo di organi su Bruno Mansi di 74 anni, ricoverato giorni fa in gravi condizioni per un politrauma conseguente ad una caduta. Fatale l’emorragia cerebrale seguita al forte trauma cranico provocato dalla caduta accidentale la mattina dell’11 maggio scorso vicino al Duomo. Era diretto all’edicola per acquistare il giornale: all’improvviso la perdita di equilibrio sugli ultimi gradini e la caduta col capo che ha battuto violentemente il suolo. L’ex funzionario ministeriale è stato soccorso privo di sensi in una pozza di sangue. Il disperato trasporto al Pronto Soccorso di Castiglione, poi in eliambulanza a Nocera dove poi è deceduto nella giornata di venerdì. Dopo aver ricevuto l’assenso alla donazione da parte dei familiari, è iniziato il periodo di osservazione da parte della commissione di accertamento di morte cerebrale coordinata dal dottore Massimo Petrosino e formata dai colleghi Gaetano Aprea, Aniello Erra e Dario Coppeta. Ieri notte si sono svolte le operazioni di prelievo degli organi, avvenute in constante contatto con la centrale operativa del Centro Regionale Trapianti della Campania. Sono stati prelevati il fegato, che è sarà trapiantato in un ospedale di Napoli, i reni, andati ad un ospedale di Palermo, e le cornee, che saranno custodite dalla Banca degli occhi Campania per essere successivamente trapiantate. Altri organi, dati i traumi, non sono risultati idonei al prelievo. Determinante, per la buona riuscita delle operazioni, è stata la perfetta sinergia fra le equipe chirurgiche, i laboratori e le tante figure professionale coinvolte nell’evento, che si è portato a termine nonostante le difficoltà legate alla gestione dell’emergenza covid, del centro vaccinale, dovendo assicurare, nel contempo, la gestione dei pazienti acuti. La Direzione Generale ha manifestato alla famiglia del donatore Mansi il proprio cordoglio per la grave perdita, unitamente alla gratitudine per la forza dimostrata in una circostanza così tragica, compiendo tale gesto di amore e solidarietà, che regala una speranza di vita ad altre persone in attesa di trapianto.
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