di Andrea Pellegrino
Toccherà nuovamente al Consiglio di Stato far chiarezza sulla vicenda «Crescent». L’11 marzo l’udienza in camera di consiglio fornirà i chiarimenti richiesti dalla società Crescent Srl (l’impresa che sta realizzando la mezza luna di Bofill) che ha trascinato in aula, per l’occasione, tutti gli enti coinvolti. Dall’Agenzia del Demanio, al Ministero, passando naturalmente per il Comune di Salerno (assistito dagli avvocati Brancaccio e Clarizia) fino ai Ministeri delle Finanze e dell’Ambiente. Insomma tutti, per far luce sulla procedura da attuare dopo la recente sentenza, emessa proprio da Palazzo Spada su ricorso di Italia Nostra e No Crescent, che aveva annullato tutte le autorizzazioni paesaggistiche alla base dell’opera e di fatto bloccandola. Tra l’altro anche il Ministero dell’Ambiente, dopo l’acquisizione degli atti (e conseguentemente ad una riunione tenutasi il 31 gennaio scorso) ha richiesto, per mezzo del Soprintendente di Salerno, chiarimenti al Consiglio di Stato in merito alla procedura da seguire per riavviare eventualmente l’iter amministrativo per le autorizzazioni paesaggiste. Già costituitisi in giudizio, oltre la società Crescent, il Comune di Salerno che teme anche un’azione risarcitoria da parte della società aggiudicatrice dei diritti edificatori del Crescent (che avrebbe già stimato un danno 44 milioni di euro nel caso di mancata realizzazione della mezzaluna). Ancora il Ministero dell’Economia e Finanze che proprio ieri ha presentato la sua memoria alla cancelleria del Consiglio di Stato. S’attende la memoria di Italia Nostra, protagonista del ricorso originario e quindi dell’Appello, che mantiene la sua strada sull’impossibilità di sanare l’opera e di riavviare un iter amministrativo corretto per proseguire l’intervento di Santa Teresa. Tant’è che l’associazione ambientalista con il comitato No Crescent hanno già avviato una campagna nazionale per «Abbattere l’ecomostro di Salerno», coinvolgendo anche sodalizi nazionali e sottoponendo la vicenda direttamente al neo ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Ma la questione giuridica comunque non si fermerà al Consiglio di Stato. Al Tar di Salerno, infatti, pendono ancora dei giudizi: come il ricorso sul primo settore del Crescent, già bloccato in sede cautelare, e sul permesso a costruire per la Torre dell’Autorità Portuale. In particolare sulla discussione sul primo settore della mezza luna l’udienza al Tar di Salerno è stata aggiornata per il prossimo 9 ottobre. Ed infine c’è sempre la Procura di Salerno che tiene sotto sequestro l’intero cantiere.