Elia e la lettera a Draghi: “Ho chiesto di non dimenticarsi dei giovani” - Le Cronache
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Elia e la lettera a Draghi: “Ho chiesto di non dimenticarsi dei giovani”

Elia e la lettera a Draghi: “Ho chiesto di non dimenticarsi dei giovani”

di Monica De Santis

Ad una settimana dal trionfo di Elia Infante, studente della 5° A del Liceo Classico Torquato Tasso di Salerno, alle Olimpiadi Nazionali di Italiano, abbiamo incontrato la dirigente dello storico istituto salernitano, Carmela Santarcangelo ed il giovane vincitore. “La vittoria di Elia Infante, è per noi una grande gioia – spiega la dirigente scolastica – ovviamente ci auguriamo che, questo, non sia l’ultimo successo di uno studente del nostro liceo, ma che ve ne siano altri anche negli anni a venire. Ma questo di Elia, permettetemi di dire, che per noi è un doppio successo, in primis, poichè premia uno studente che ha intrapreso i suoi studi in maniera netta e seria, unitamente ai suoi docenti che, con lui hanno lavorato, consentendogli il raggiungimento di questo traguardo. Secondo, perchè Elia ha rappresentato il liceo Tasso non soltanto alle competizioni nazionali di Italiano, ma anche a quelle di Lingua e Civiltà Classiche, conseguendo anche lì un ottimo risultato. Come dirigente sono davvero orgogliosa di questo ragazzo che, sicuramente riscuoterà successo e riuscirà a realizzare i suoi desideri, i suoi sogni, di cittadino e di uomo”. Elia ti aspettavi di vincere questa importante competizione? “No, però dal primo momento che ho deciso di partecipare, l’ho fatto con serietà ed impegnandomi al massimo. Mi sono messo in gioco e alla fine sono riuscito a raggiungere questo traguardo così importante”. Ci spieghi in che cosa consistono queste Olimpiadi di Italiano? “La prima prova era d’istituto, una prova regionale incentrata tutta sulla grammatica, sulle figure retoriche, la punteggiatura, etc.. Invece, per la finale nazionale, hanno cambiato un po’ il format, ed abbiamo dovuto produrre dei testi scritti. Il primo era una lettera per il Presidente del Governo Draghi, poi, il riassunto di un articolo di giornale, quindi, abbiamo dovuto scrivere un decalogo per sopravvivere alla Dad ed, infine, c’era una traccia dedicata al settecentenario della morte di Dante”. Cosa rappresenta per un giovane studente come te un personaggio come Dante? “Dante è un modello. Un’ispirazione, non solo letteraria ma anche politica. Perchè non bisogna dimenticare che, tra i temi da lui trattati, vi è anche l’Unità d’Italia. E in un momento di crescita e di ricostruzione, dopo le macerie lasciate della pandemia è fondamentale per noi giovani poter far riferimento ad una figura come Dante”. Invece nella lettera al presidente Draghi cosa hai chiesto? “Ho chiesto di non dimenticarsi di noi giovani. Ho specificato che noi studenti non abbiamo bisogno di qualcuno che ci garantisce un posto di lavoro, ma abbiamo bisogno di qualcuno che ci garantisce la possibilità di raggiungere e realizzare i nostri sogni. Indi, ho anche chiesto di riaprire subito le Università e di prevedere più fondi per la ricerca, non solo scientifica”. L’incontro è servito non solo per parlare del trionfo di Elia Infante, ma anche per tracciare, con la dirigente Santarcangelo, un punto sulla situazione scolastica dopo un anno decisamente non facile. Un anno in cui le scuole, soprattutto quelle del Sud, sono state messe alla gogna, accusate da più parti di aver lasciato indietro i propri studenti per colpa della Dad. Eppure, la vittoria di Elia, così come la vittoria di altri studenti salernitani in altre competizioni nazionali, sembrano aver ribaltato la situazione. “E’ vero. Ho seguito queste competizioni – racconta la preside Santarcangelo – non soltanto perchè avevo gli studenti che partecipavano e, quindi, per dovere di dirigente, ma le ho seguite proprio per testare, soprattutto in quest’ anno in cui la scuola è stata molto bistrattata, i risultati didattici che la modalità, attraverso la quale si è continuato a fare lezione, ha prodotto. Ancora ieri si discuteva sulla mancata opportunità di prorogare l’anno scolastico. Ma chi pensa di dover prorogare l’anno scolastico non tiene conto del fatto che l’anno scolastico, in questo tempo di pandemia, si è svolto regolarmente. In altre situazioni le scuole sarebbero state chiuse totalmente. Invece, tutti noi dirigenti abbiamo trasferito la fisicità della scuola nelle case, nelle dimore degli studenti e nelle dimore dei docenti. Ed è come diceva lei, queste competizioni sono state vinte da ragazzi che hanno rappresentato ugualmente il sud, il centro e il nord dell’Italia. Questo a significare che la scuola ha fatto il suo dovere. Certo, ci sono delle situazioni di criticità, ma queste sono emerse un po’ ovunque, comunque tutte le scuole sono state pronte e sono rimaste a fianco degli alunni anche aiutandoli a recuperare eventuali gap”. Piano scuola estate, cosa ne pensa? “Anche in questo caso, credo che bisogna prendere i provvedimenti che arrivano, calandoli nella realtà concreta in cui ciascuna scuola autonoma deve operare. Noi abbiamo svolto un consiglio d’istituto e, prima ancora, un collegio dei docenti, molto sereno, in cui abbiamo analizzato le tre fasi di cui si compone il ‘Piano scuola estate’ e abbiamo, con grande serenità, programmato le attività da farsi per il recupero di eventuali debiti o lacune di qualche studente e poi, eventualmente, il recupero degli apprendimenti per rafforzare gli alunni, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Abbiamo deciso già che per noi la settimana dal 6 al 10 di settembre sarà una settimana di scuola, in cui faremo degli approfondimenti di tutte le discipline, in modo che gli alunni possano cominciare l’anno scolastico con una bella rispolverata e con un consolidamento delle attività che proseguirà, poi, nel corso di tutto l’anno il nuovo anno scolastico”. Guarda la videointervista cliccando sul link: https://youtu.be/8kdmhUK9HrI