Voleva tornarsene in Ucraina Sergej (detto Sergio) Nestercuck ma carabinieri e procura hanno giocato d’anticipo chiudendo il cerchio intorno all’omicidio del padre Anatoly, ucciso il 27 aprile nella casa di via Lanzara a Sarno. Una sola coltellata tra collo e cuore a capo di una violenta lite, forse per motivi di soldi, sferrata proprio dal figlio finito in carcere a Fuorni con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. A stringergli le manette ai polsi sono stati i carabinieri del reparto Territoriale su disposizione del sostituto procuratore nocerino Angelo Rubano titolare del fascicolo di inchiesta. Inizialmente proprio il 41enne Sergio aveva detto che il padre era morto dopo una caduta accidentale in seguito a una colluttazione ma accertamenti e autopsia, hanno appurato tutt’altro. Le indagini con l’ acquisizione di dichiarazioni di familiari (compreso la moglie del 65enne che aveva parlato di lite con uno dei due figli), l’analisi di registrazioni di impianti di video-sorveglianza, perquisizioni e sequestri di oggetti pertinenti al reato, hanno consentito di accertare, anche grazie all’autopsia, che il decesso di Anatoly Nestercuck trovato esanime all’interno della sua abitazione fosse da ricondurre non alle conseguenze di una caduta accidentale (come dal 41enne sostenuto) bensì a una singola ma violenta coltellata sferratagli al cuore dal figlio, cui era seguita una breve agonia. Secondo la ricostruzione dei fatti, avvenuta dopo l’individuazione dell’arma del delitto e accertamenti tecnici sulla scena del crimine, il colpo mortale sarebbe stato sferrato per futili motivi,(soldi) nel corso di una delle frequenti liti familiari che opponevano i due, avvenuta mentre autore e vittima erano momentaneamente da soli all’interno dell’abitazione e il figlio era sotto effetto di sostanze alcoliche. L’emissione del decreto di fermo si basa sul pericolo di fuga dell’interessato, il quale è di nazionalità straniera e già irregolare sul territorio Italiano, oltre che privo di attività lavorativa, di vincoli familiari stabili se non quelli della famiglia d’origine nel cui ambito si è consumato il delitto. La famiglia stessa, d ‘altronde. ha manifestato la volontà di recarsi nell’immediatezza in Ucraina con il pretesto di trasportare la salma, viaggio a cui sarebbe seguito un verosimile non ritorno in Italia dell’indagato. E su questo aspetto si valutano le posizioni degli altri due familiari. Sergio Nestercuck è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Salerno Fuorni in attesa dell’udienza di convalida del fermo.
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