di Erika Noschese
Il dolore composto di una madre, un padre ed un fratello. Solo un grido di disperazione ha squarciato quel silenzio assordante nel giorno dell’addio a Loris Del Campo, il 28enne salernitano che lunedì sera ha perso la vita a bordo della sua moto. Fatalità, tragedia. Il mondo granata in pochi attimi ha smesso di esultare per piangere quel giovane tifoso scomparso. Con lui c’era una ragazza che ieri mattina era presente alla chiesa San Demetrio per l’ultimo saluto. C’erano gli amici di sempre che hanno indossato una maglietta bianca con la sua foto. “Questa serie A è tua, ciao presidé”, hanno scritto gli amici mentre palloncini bianchi e granata invadevano il cielo. Pianti, abbracci e l’incredulità di chi non riesce a spiegarsi quanto accaduto. E forse una spiegazione non c’è.
Non serve, non ora. Mentre l’indagini fanno il loro corso, ieri mattina monsignor Mario Salerno ha accolto i familiari e gli amici in quella chiesa silenziosa, fredda. “E’ una giornata molto triste, ha sconvolto la nostra città ma in quanto comunità cristiana noi non abbiamo da fare né analisi sociologiche né filippiche moralistiche – ha detto don Mario – Siamo qui per pregare, per Loris ma soprattutto per i suoi genitori, per l’intera famiglia e per la città affinché si viva con serenità di fede questo momento di dolore. Il mondo giovanile è così complesso, così frammentato. Purtroppo è un mondo che si riunisce solo attorno ad alcuni pseudo valori di questa società e diventano gruppo, comitiva. La speranza è che si aprano le menti, gli occhi e il cuore per valori un po’ più sostanziosi e una socialità maggiormente vissuta su questi valori seri della vita”. All’arrivo della bara bianca, in chiesa c’erano già il team manager Salvatore Avallone e i calciatori Gennaro Tutino, Valerio Mantovani, Milan Djuric, Leonardo Capezzi e Francesco Di Tacchio che hanno deposto una maglietta ed una sciarpa. Gli amici di sempre hanno portato in spalla Loris che ha attraversato la piatta per un ultimo saluto. I familiari si sono avvicinati un’ultima volta a quella bara bianca; poi, la fidanzata. Quella ragazza che porta ancora i segni di quell’incidente che ha portato via una parte del suo cuore. Raffaele il Vikingo ha acceso fumogeni granata e ha intonato “Loris Del Campo è il capo degli ultras”. E poi ancora un lungo applauso che ha accompagnato il 28enne in quell’ultimo viaggio. A salutare la famiglia anche l’assessore allo Sport Angelo Caramanno e gli assessori Roberto Celano e Antonio Carbonaro mentre era assente il sindaco Vincenzo Napoli. Dalla zona orientale al centro cittadino, passando per il centro storico: tutti attorno al dolore di mamma Antonella, papà Luigi e il fratello Alessio che hanno dovuto dire addio a Loris, molto conosciuto nell’ambito della tifoseria granata. All’esterno della chiesa, alcuni amici hanno espresso tutta la loro incredulità per quanto accaduto. “Non ha mai fatto un incidente, l’unico gli è costato la vita”, ha detto un amico. “Non lo dimenticheremo mai”, hanno ribadito a più riprese. Intanto, almeno fino ad oggi tutti i festeggiamenti sono sospesi in segno di lutto.