La Regina che ha segnato un’era.
Di Cosmo Nicolino
Con 70 anni e 214 giorni di regno la Regina Elisabetta II ci ha lasciati lo scorso 8 settembre come la sovrana più longeva che il Regno Unito abbia mai avuto. Seconda nel mondo. Elisabeth Alexandra Mary, all’anagrafe, nasce il 21 aprile del 1926, prima nipote del re Edoardo VIII, diventa erede al trono all’abdicazione di quest’ultimo. Elisabetta II vive la sua adolescenza memore dell’impegno che un domani dovrà assumere innanzi a migliaia di cittadini inglesi e nel mondo che diventeranno sui sudditi. Un impegno che non tarda ad arrivare, con la prematura morte del padre, il 6 gennaio del 1926. Ad attendere la nuova Regina, un valletto, mandatole lì dalla nonna, la Regina Mary, con un messaggio, forse il più importante ricevuto durante tutto il suo regno. “Oggi tu non piangerai solo la morte di tuo padre, ma anche quella di Elisabetta Mountbatten, che oggi muore per cedere il posto alla regina Elisabetta. Le due Elisabetta saranno sempre in conflitto tra loro. Il fatto è che in questo conflitto la corona deve vincere. Deve sempre vincere.” Un monito che Elisabetta II ha osservato superbamente per tutta la durata della sua vita. Una lunga vita posta al servizio dei suoi sudditi, d’altronde è questo il compito di un monarca. Essere fedele alla corona, sempre, una corona che l’indomani dell’8 settembre è stata posta sul capo del primogenito, il re Carlo III. Elisabetta II, nei suoi 70 anni di regno, ha visto cambiare il mondo, lasciare il ventesimo secolo per approdare nel 2000. La Gran Bretagna è cambiata sotto i suoi occhi vigili, la monarchia stessa si è evoluta e con ella anche essa è entrata nel ventunesimo secolo. Ha ringiovanito l’istituzione più antica del mondo. La monarchia sotto il suo guidare, si è avvicinata al popolo, l’ha conosciuto e con esso è sopravvissuta in un’era di cambiamento dove il vecchio è obbligato a lasciare spazio al nuovo. Contraddistinta da un’infinita abnegazione verso i suoi sudditi, ha sempre anteposto sé stessa e la propria famiglia agli interessi del regno. Ha sopportato rinunce, ha assolto a doveri, è stata un gancio che ha permesso all’Inghilterra di non restare indietro nel mondo. Più volte è stata chiamata a risolvere le crisi e gli scandali che una famiglia reale molto ampia, come la sua, può far nascere ed è sempre riuscita ad osservare quel monito ricevuto dalla nonna molti anni prima. A far vincere la corona. Il peso della monarchia con gli anni l’ha appesantita, stancata, ma nonostante ciò, ella, mai per un attimo ha vacillato, rigida nel suo ruolo. Oggi, sarà ricordata da Re Carlo III e dalla Regina consorte Camilla, in una cerimonia privata nel castello di Balmoral, in Scozia. Saranno i Principi del Galles, William e Kate a ricordare pubblicamente la nonna con un messaggio rivolto ai propri sudditi. Non sono state previste parate o cerimonie pubbliche ma solo una commemorazione privata in stile Windsor. I reali non trasgrediscono nemmeno questa volta alle regole di protocollo ovvero essere sempre discreti e dignitosi. Forse è proprio questo che ha permesso alla monarchia di sopravvivere così a lungo, l’osservare un protocollo costruito meticolosamente negli anni senza poter essere mai eluso. Un labirinto nel quale orientarsi è possibile solo per diritto di nascita. Oggi il mondo, soprattutto gli inglesi, volgeranno un pensiero alla donna che più di tutte ha incarnato tutto ciò, al monarca che per ben 70 anni è stata una delle donne più potenti del pianeta, a quella ragazza che ha sepolto se stessa dentro di se dando spazio all’unica figura che ne avesse bisogno, alla regina Elisabetta II.
Di Cosmo Nicolino