Una tragedia dimenticata, quella che 62 anni fa colpì Salerno, dalla quale più di 5.000 rimasero senza casa e 250 furono feriti.
Era il 25 ottobre del 1954, una giornata come tante se non fosse che una violenta alluvione colpì la Costiera Amalfitana e Salerno.
Il presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania Francesco Peduto, sottolinea come l’accaduto sia passato in osservato nonostante la vita di molti non fu più la stessa.
Un dissesto idrogeologico a cui Vietri sul Mare, Cava dei Tirreni, Salerno, Maiori , Minori, Tramonti non ebbero scampo: frane, voragini, ponti crollati, strade e ferrovie distrutte.
Una tra le zone più colpite furono Molina e Maiori, dove ancora oggi una lapide ricorda le 37 vittime del posto.
Purtroppo ancora oggi queste zone sono definite rosse, dove il rischio R4 è molto alto.
Basta indifferenza, il 24 ottobre I geologi ricorderanno il disastro con la convention “Salerno 1954 : l’alluvione dimenticata tra memoria, scienza e stato della prevenzione” e il 25 ottobre mattina, insieme ai sopravvissuti, ritorneranno sui luoghi colpiti dall’alluvione.
Facciamo di tesoro di quanto accaduto, per poter prevenire il problema.
Per questo sono chiamati all’appello le maggiori istituzioni, politici e scienziati per soffermarci e trovare possibili soluzioni mirate a contrastare il rischio idrogeologico.
di Letizia Giugliano