di Rosa Coppola
Quattrocentocinquanta euro per il trasporto da Scafati a Nocera di una paziente, positiva al Covid 19, che doveva rincasare dopo i controlli in ospedale per un leggero malessere: la donna non ha soldi, chiama i carabinieri ma riesce a tornare a casa solo grazie all’intervento del sindaco nocerino, Manlio Torquato, che paga di tasca propria il trasferimento. Non ha sborsato la cifra richiesta alla donna, il primo cittadino di Nocera Inferiore, solo perché si è rivolto ad una altra associazione ma resta, al di là, del pagamento, un gesto eloquente. Per due ordini di motivi: la richiesta economica avanzata e la mancanza di disposizioni alle ambulanze in materia di ‘ri-accompagnamento domiciliare’ di pazienti, positivi e negativi. Anche se sembra che proprio in queste ore, dopo molti casi simili, la Asl Salerno stia correndo ai ripari firmando una normativa, destinata alle ambulanze, che regolamenti il trasferimento.Ma ricostruiamo la vicenda. E’ mercoledì, tardi pomeriggio, quando una signora di Nocera Inferiore, positiva al Covid e seguita a distanza, potendo restare al proprio domicilio, avverte un malessere tale da indurla ad andare in ospedale. Ovviamente, l’ambulanza la trasporta a Scafati, al Covid Hospital. Tutti i controlli del caso evidenziano una stato di salute nella norma, per la patologia che ha. Bene. Ora si può tornare a casa. Ma come? Con l’ambulanza, ovvio. La donna è positiva. Per il trasferimento le vengono chiesti 450 euro. La donna non li ha e ritiene comunque esosa la richiesta. Chiama i carabinieri che possono fare poco. Si allerta una seconda associazione, stesso copione. Che fare, dunque? Ci si attacca ai telefoni e tra le diverse autorità si coinvolge anche Torquato. Il sindaco contatta una ambulanza che non chiede quella cifra astronomica. Paga di tasca sua, come cittadino, per aiutare la donna. Ma non finisce qui. Perché il primo cittadino intuisce che vi è un problema. E che può riproporsi. Così contatta il collega di Angri, ma non solo, proponendo la realizzazione di una rete per creare una convenzione con ambulanze per il trasporto a casa. E ci stanno già lavorando. “Ho avvertito i vertici, io non sono autorizzato a rilasciare dichiarazioni”, chiosa Rino Pauciulo, responsabile del Pronto soccorso Covid. Storia simile, il giorno prima. Con una paziente negativa ritrovatasi ‘prigioniera’ del plesso perché non sapeva come rincasare. A breve, i sindaci della città dell’Agro nocerino dove insiste un ospedale, saranno in grado di andare incontro alle esigenze di questi pazienti.