Sarno. Frana, il Comune si salva dal crac - Le Cronache
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Sarno. Frana, il Comune si salva dal crac

Sarno. Frana, il Comune si salva dal crac

Sarno. Palazzo San Francesco non risarcirà di danni per la frana del 5 maggio del 1998, inammissibili tre ricorsi dell’Avvocatura dello Stato. Sarno evita il dissesto. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha accolto le eccezioni della difesa dell’ente sostenuta dall’avvocato Emanuele Esposito. Si chiude per una parte la vicenda giudiziaria con nessun rinvio ad altra corte, il ministero quindi provveda a risarcire, evitando così il crac del Comune di Sarno che non deve rimborsare le somme pagate per alcuni risarcimenti in favore di due gruppi familiari come deciso dall’Appello di Salerno nella scorsa primavera. Non si tratta di una modifica dell’orientamento della Corte che, però, ha evitato la condanna del Comune, sulla base della mancanza di elementi formali del ricorso dell’Avvocatura. Qualche milione di euro risparmiato e, soprattutto, la decisione potrebbe riguardare anche altri giudizi. “Nel frattempo, presso il Tribunale di Salerno, abbiamo appoggiato la tesi di un giudice che ritiene che la competenza di questa pretesa del Governo sarebbe della Corte dei Conti. In tal caso il Comune sarebbe esonerato dai pagamenti perché la responsabilità contabile è personale” ha detto il sindaco facente funzioni Eutilia Viscardi. Il ricorso era stato presentato a maggio scorso quando alla guida di Palazzo San Francesco c’era Giuseppe Canfora ed era teso a scardinare il principio di diritto applicato dalla magistratura nei contenziosi contro il Governo, secondo il quale, ad avere le responsabilità maggiori per il disastro del 5 maggio 1998, era proprio il Municipio di Sarno. Palazzo San Francesco aveva deciso di fare ricorso e bloccare l’orientamento condiviso dai giudici con le pronunce del Tribunale e dalla Corte di Appello di Salerno che avevano invece dato ragione all’Avvocatura Generale dello Stato in rappresentanza del Governo e del Ministero degli Interni. I giudici salernitani avevano ritenuto di dover rideterminare la quota da pagare a carico del Comune di Sarno nella misura di 1/3. E secondo l’Ufficio legale municipale, la Cassazione, enunciando tale principio, non si era espressa in maniera netta sulla percentuale a carico del Comune di Sarno. Ora però con la decisione degli ermellini Palazzo San Francesco non corre il rischio del dissesto avendo giudicato inammissibile quanto proposto dall’Avvocatura di Stato. Proprio l’ex assessore al Contenzioso Eutilia Viscardi e oggi sindaco facente funzioni dopo la legge Severino applicata a Canfora in seguito alla condanna aveva dichiarato che la sentenza d’appello era pericolosa per le casse dell’Ente se fosse passato il risarcimento del danno alle famiglie delle vittime della frana del 5 maggio 1998