Eboli: assistenza agli anziani. Il Pm: processate Cariello - Le Cronache
Cronaca

Eboli: assistenza agli anziani. Il Pm: processate Cariello

Eboli: assistenza agli anziani. Il Pm: processate Cariello

Il pubblico ministero della procura della repubblica presso il tribunale di Salerno, dottoressa Elena Cosentino, ha chiesto il processo per l’ex sindaco di Eboli Massimo Cariello ed altre cinque persone in relazione alla vicenda dell’affidamento della gara per l’assistenza domiciliare agli anziani dell’anno 2018. Il gip ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 7 giugno alle ore 9. In quella data il giudice dovrà decidere, sentite le parti, se rinviare a giudizio o meno l’ex primo cittadino (difeso dagli avvocati Costantino Cardiello e Cecchino Cacciatore); Giovanni Russo, dirigente al tempo di Cariello del Piano di Zona, (difeso dall’avvocato Massimiliano Sartore); Agostino Mastrangelo (difeso dall’avvocato Fausto Vecchio), già dirigente comunale del settore Politiche sociali; Erminia Pendino (difesa dall’avvocato Giuseppe Pepe), funzionaria all’epoca del PdZ; Antonella Giarletta (difesa dagli avvocati Gaetano Pastore e Michele Cuozzo) dirigente della cooperativa Csm Service; il marito di quest’ultima, Raffaele Forte (difeso dall’avvocato Martino Melchionda).

L’ipotesi accusatoria è la violazione dell’articolo 353 del Codice penale, vale a dire la turbativa d’asta. I fatti contestati, ovviamente ancora da accertare in maniera definitiva a valle di un giusto processo, risalgono a sei anni addietro, quando la città di Eboli ignorava cosa stesse per accadere di lì a 24 mesi col clamoroso arresto del primo cittadino, notizia che fece il giro d’Italia in un battibaleno tenuto conto del plebiscito ottenuto da Cariello per il suo secondo mandato poche settimane prima. In pratica, secondo la prospettazione accusatoria del sostituto procuratore, la gara pubblica per la scelta della società che avrebbe dovuto assistere a domicilio gli anziani sul territorio di competenza, fu inquinata dalla manovra concertata fra gli indagati per favorire la cooperativa di Giarletta, da tempo in rapporti con la pubblica amministrazione, in particolare con quella guidata dall’ex sindaco Cariello, sia quando questi militava nel centrodestra, sia quando flirtava col centrosinistra, del quale oggi sarebbe addirittura parte organica in veste Pd sotto l’usbergo del figlio del governatore De Luca, il deputato Piero, e del presidente della società regionale Improsta Luca Sgroia, già vice sindaco di Cariello nonché fratello del più noto presidente del tribunale del Riesame di Salerno, Gaetano.

A sostegno – temporaneo – dell’accusa ci sarebbero molte intercettazioni telefoniche, peraltro ultra «documentate» su queste e altre colonne nel corso dei mesi, attraverso le quali sarebbe stato ricostruito il presunto disegno criminoso. Tutte circostanze che dovranno essere, naturalmente, sottoposte al vaglio degli organi giudicanti qualora il giudice per le indagini preliminari dovesse optare per la scelta di mandare tutti sotto processo: non è detto che lo faccia anche se, tenuto conto del quadro complessivo gravante sulla figura dell’ex sindaco (sommerso di procedimenti penali da e per molto tempo ancora) e della “regola” dell’accoglimento de plano da parte dei gip delle richieste dei pm, è lecito ipotizzare che accada. Si tratta di attendere, dunque, il prossimo 7 giugno per capire se anche quest’ennesimo pezzo della storia amministrativa della città di Eboli entrerà nella memoria cittadina attraverso la carta bollata.

L’aspetto che invece più attira la curiosità del cronista in questa vicenda è se il Comune di Eboli – oggi guidato da una figura antitetica all’ex sindaco sebbene molti ambiti siano stati contaminati dal recupero e dall’inserimento di pezzi di quel sistema – procederà alla costituzione di parte civile, come sarebbe logico e forse anche giusto. Infatti, è ancora fitto il mistero della mancata costituzione dell’ente in un altro importante processo, sempre determinato dalle condotte dell’ex sindaco, cioè quello della Casa del Pellegrino, un’omissione per giunta senza pubblica spiegazione. Eppure il “gruppo Conte”, genericamente inteso, fu in un certo senso protagonista di quella battaglia per la legalità cosiddetta: dopodiché il sipario. Si vedrà. (pierre)