Convegno a Salerno, La crescita del diabete in Italia continua a preoccupare: i pazienti circa 4 milioni - Le Cronache
Salerno

Convegno a Salerno, La crescita del diabete in Italia continua a preoccupare: i pazienti circa 4 milioni

Convegno a Salerno, La crescita del diabete in Italia continua a preoccupare: i pazienti circa 4 milioni

di Alessia Bielli
La crescita del diabete in Italia continua a preoccupare. Sono circa 4 milioni nel nostro paese i pazienti affetti da questa patologia a cui bisogna aggiungere un milione e mezzo di persone che non sanno di averlo e che lo scoprono dopo essersi sentiti male. 4 milioni invece le persone ad alto rischio di svilupparlo. La sua diffusione non è omogenea a livello nazionale. Infatti è maggiore nel meridione come Calabria e Sicilia con percentuali doppie rispetto alle province autonome di Trento e Bolzano. La Campania registra il più alto tasso di incidenza del diabete con quasi l’8% di persone che ne sono affette. 420 mila i pazienti nella nostra Regione affetti dal diabete e si stima che nel 2050 si arrivi a 600 mila. Se n’è parlato al Baia Hotel di Vietri sul Mare in occasione della sesta edizione del convegno. “L’evoluzione in diabetologia fra innovazione terapeutica e rischio cardio- nefro- metabolico attraverso la medicina di precisione e la tecnologia” organizzato dall’Associazione Medici Diabetologi (Amd). Una due giorni che ha visto riuniti i migliori diabetologi provenienti da tutta Italia. Prima dell’inizio dei lavori del convegno ha portato i saluti dell’amministrazione comunale di Salerno la vice sindaca Paky Memoli nonché responsabile della rete diabetologia dell’ASL Salerno. “E’ un evento, ha dichiarato il dottore Stefano Masi, presidente della Amd, che ha visto insieme tutta la comunità diabetologica campana con le sue diverse anime e poi abbiamo avuto diabetologi universitari e non solo. Un evento che ha affrontato tutti argomenti molto importanti soprattutto legati alle innovazioni terapeutiche che hanno dimostrato che riducono la progressione della malattia come quella renale cronica e l’ospedalizzazione”. Tra i relatori il professore Stefano Del Prato, ordinario di endocrinologia all’università degli studi di Pisa che ha sottolineato quanti progressi sono stati fatti nel campo diabetologico ma c’è ancora tanto da fare: “Oggi abbiamo le armi migliori soprattutto per le persone che hanno bisogno di questo tipo di trattamento, sono trattamenti che possono cambiare radicalmente le aspettative della qualità di vita dei pazienti. Per le persone che hanno patologie croniche è importante poter guardare al futuro con ottimismo. Al centro deve esserci sempre il paziente. Le linee guida attualmente indicano che il paziente deve essere al centro e il sistema deve scorrere intorno a questa persona rispondendo ai suoi bisogni volta per volta nel rispetto delle specificità, delle qualità professionali con tutte le figure che concorrono a garantire la migliore qualità di vita della persona con diabete”.