Inizia la “fase 25” della Resistenza, in città inaugurata piazza 25 aprile - Le Cronache
Salerno

Inizia la “fase 25” della Resistenza, in città inaugurata piazza 25 aprile

Inizia la “fase 25” della Resistenza, in città inaugurata piazza 25 aprile

di Erika Noschese
Esistere e resistere, nonostante lo smottamento del terreno che da quasi un anno ha modificato le gerarchie governative del nostro Paese. Anzi, crederci ancora di più perché il giusto, alla fine, possa avere la meglio. Questo è il messaggio di lotta, di rivoluzione e di resistenza che, da piazza Vittorio Veneto alla neo-nata piazza 25 aprile si è propagato nella città di Salerno, in occasione della prima – dal giorno della sua istituzione, nel 1946 – giornata della Liberazione celebrata mentre al Governo centrale del Paese vi è un esecutivo che si dichiara, senza timore alcuno, fascista.
Le celebrazioni istituzionali hanno visto la nutrita partecipazione del mondo istituzionale, associazionistico, sindacale e civile, mostrando gran coesione in linea con il trend nazionale. Parole inequivocabili, quelle riferite durante i saluti istituzionali in piazza Vittorio Veneto dal Prefetto di Salerno, Francesco Russo: “Bisogna dirlo a chiara voce: assisto in questi giorni a inutili polemiche sul semplice uso della parola antifascista. Noi siamo antifascisti. La nostra Repubblica è antifascista. La nostra Costituzione è sacra ed è antifascista”.
A ciò si aggiunge la volontà di lanciare un “messaggio di coesione, perché l’Italia si è liberata in quei giorni ed è stato scelto il 25 aprile per identificare la Liberazione”. “Significa – ha evidenziato il prefetto – anche ricostituirsi come un nuovo Stato sulla base di fondamenta diverse, che sono diventate forti, che hanno costituito lo Stato repubblicano prima col referendum del 2 giugno del ’46 e poi con la Costituzione repubblicana. E oggi è stata richiamata più volte, con i suoi valori e i contenuti che ha. Quei valori e quei contenuti sono stati scritti con il sacrificio di tanti, partigiani e non solo. Spesso celebriamo il ricordo, in giro per la provincia, di tanti nostri soldati che sono stati nei lager nazisti, costretti al lavoro coatto, qualcuno di questi non è tornato a casa. Ci sono tanti militari che non hanno voluto aderire al nazifascismo e il loro modo di essere è alla base del nuovo Stato che viviamo oggi”.
Parole di sostegno provengono anche dal presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, che ha annunciato di aver voluto contribuire al rafforzamento di “valori e ideali dell’essere democratici, per fare le cose nel seguito di quei valori e costruire, da lì, la democrazia”. A ciò ha aggiunto, con soddisfazione, di aver deciso di donare agli alunni delle quinte superiori della provincia di Salerno una copia della Costituzione: “I ragazzi delle quinte delle scuole superiori avranno nelle mani, sfoglieranno e leggeranno questo monumento ai valori, alla libertà, all’eguaglianza. Spero di aver contribuito alla ricostruzione e alla difesa della memoria”.
Nodo centrale delle iniziative istituzionali di questa giornata di celebrazioni e riflessioni è stata l’inaugurazione di piazza 25 aprile: un risultato importante, ottenuto grazie all’impegno profuso dal Comune di Salerno, in particolare nella persona della vicesindaco Paky Memoli che ha fortemente spinto per velocizzare l’iter burocratico per la definizione della nuova toponomastica, e dell’Anpi di Salerno. Oltre ai sindaci e alle istituzioni locali, compresi i sindaci provenienti da diversi comuni della provincia di Salerno, all’inaugurazione della piazza hanno preso parte anche esponenti del Parlamento eletti proprio nel collegio in cui rientra il comune capoluogo. Per l’Anpi, invece, oltre a una nutrita delegazione e al presidente provinciale Ubaldo Baldi, ha presenziato e dato lustro all’inaugurazione di piazza 25 aprile la ex deputata, eurodeputata, presidente onoraria dell’Arci nazionale e componente del direttivo Anpi nazionale, Luciana Castellina, che ha espresso la sua felicità, ma anche un po’ di malcelato rammarico, nel poter “parlare il 25 aprile in una piazza che si chiama 25 aprile per la prima volta. Ne avremmo dovute fare di più di queste cose, ne abbiamo fatte troppo poche”. La Castellina ha poi ricordato il peso specifico di questa giornata, in questo periodo particolare: “Questo 25 aprile è diverso perché è la prima volta, dopo aver decretato ormai sconfitti i fascisti, che questi sono al governo. È vero che questo Governo non ha fatto un golpe militare, è un fascismo diverso, ma è anzi ancora più grave: sono stati eletti, significa che c’è chi li ha votati. Di La Russa e gli altri non m’importa niente, ma dei ragazzi sì. Dobbiamo coinvolgerli nell’avventura necessaria, cioè nell’applicazione fino in fondo della Costituzione. Altrimenti un Governo che si dichiara fascista, rischia addirittura di far tornare indietro alcune parti del Paese, come si legge da alcune dichiarazioni dei ministri di questa legislatura”.
Soddisfatto il presidente Anpi, Ubaldo Baldi, che rafforza le motivazioni della scelta finale di intitolare lo spazio selezionato al 25 aprile: “È un luogo centrale nel Lungomare di Salerno, fiore all’occhiello di questa città. Ma ha anche continuità con via Velia, che segnava il confine con Porta Elina, con la parte antica, medioevale di Salerno e quella nuova che si estendeva lungo la strada che andava a Velia, Paestum e nella Magna Græcia. Un luogo che è al centro tra Largo Campo, dove nel 1821 fu eretto l’Albero della Libertà, e il monumento ai martiri del Risorgimento italiano che è a pochi metri di distanza. E anche un riferimento preciso alla statua di Giovanni Amendola, che è il martire antifascista per eccellenza di Salerno”.
Per il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, quella di intitolare una piazza al 25 aprile è stata una “decisione doverosa. Abbiamo fatto in modo che questa piazza fosse inaugurata in una ricorrenza. La inauguriamo in un momento in cui il mondo intero è in difficoltà: dappertutto ci sono pericoli. Sudan, Israele, Tunisia, e naturalmente in Ucraina. Tutto ciò affligge menti e occhi ogni giorno. Anche questo serve: la nostra Costituzione rifiuta la guerra come strumento di composizione dei conflitti. Tutto questo confluisce in questa iniziativa, in questo giorno: onoriamo la Resistenza e i tanti caduti che ci hanno reso liberi. Facciamo in modo che non sia un rituale vuoto”.