1.907.141.62 euro: tanto deve pagare il comunedi risarcimento per i fossi - Le Cronache
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1.907.141.62 euro: tanto deve pagare il comune
di risarcimento per i fossi

1.907.141.62 euro: tanto deve pagare il comunedi risarcimento per i fossi

di Alfonso Malangone*
L’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale del 29/03 era molto corposo. Ben 12 gli argomenti da discutere, di cui 8 molto urgenti perché preliminari alla elaborazione del Bilancio di Previsione 2023 da deliberare entro il 30/04 prossimo. La riunione si è protratta per oltre sei ore, dalle 10,30 alle 16,30, più o meno, e ha riservato tempi molto ampi alle interpellanze/interrogazioni, come pure era giusto, e alle due mozioni finali, come pure era giusto. Di contro, la discussione degli otto punti finanziari si è dimostrata davvero ‘frettolosa’, benché essi fossero la principale finalità della convocazione, a partire dall’intervento di presentazione dell’Assessora al Bilancio che si è limitata a elencare i ‘titoli’ e fornire un dettaglio molto stringato dei contenuti. Qualcuno avrà giustamente pensato volesse lasciare più spazio agli interventi dei Consiglieri. Invece, era solo la necessità di ‘sbrigarsi’ perché un impegno urgente e indifferibile Le imponeva l’abbandono del confronto. Nessun problema, però. Sarebbero stati i collaboratori dell’Ufficio Bilancio a rispondere e chiarire. Per un momento, è sembrato di essere ritornati agli anni della Scuola, quando il professore di Italiano assegnava il compito e incaricava quell’odioso del primo banco di ‘guardare il silenzio’ perché, diceva: “ho da fare qualcosa di più importante”. In verità, per un Assessore, non ci dovrebbero essere cose più importanti da fare, rispetto a quella di fare l’Assessore. Ma, questa, è una osservazioni ‘filosofica’. In ogni caso, sorpresa e incredulità si sono diffuse nella grande Sala e qualcuno si è fatto sentire, dai banchi dell’opposizione. Diversamente, nessuna emozione è trapelata dai rappresentanti della maggioranza per i quali, probabilmente, l’Assessora avrebbe potuto fare o dire qualsiasi cosa, tanto nulla sarebbe cambiato in sede di voto. Esemplare, al riguardo, è stata la dichiarazione di una Consigliera che, con riferimento alla delibera dei ‘debiti fuori Bilancio’, criticata duramente pure dai Revisori, ha affermato di esprimere il voto favorevole ‘per fiducia e per appartenenza’. Chissà se sia stato chiaro, a tutti, che la spesa di € 339.797,38, per Sentenze emesse nel solo trimestre 01/12/2022-24/02/2023 a risarcimento dei danni subiti da cittadini per cadute nelle buche o sui marciapiedi ‘scassati’, si aggiunge a quella di precedenti delibere della specie pari, nell’anno 2022, a € 1.567.344,24. In sostanza, l’Ente ha pagato danni per € 1.907.141.62. Una cifra enorme, destinata anche a crescere, visto che in un report della Polizia Municipale è annunciata la presenza di 487 istanze avanzate negli ultimi 13 mesi, cioè 37 al mese, più di una al giorno. Così, si può anche pensare che in Città si stia diffondendo lo sport del ‘cado-in-fosso’, contrario al ‘salta-fosso’, e chissà che non si possa anche avviare un movimento turistico in tal senso. Sarebbe un successo sicuro, perché i buchi non si coprono, nessuno è responsabile, la spesa si approva per fiducia e appartenenza e i cittadini pagano. Tutto.
In verità, non si comprende come si possa votare con una tale motivazione dopo che i documenti approvati nel corso degli ultimi esercizi hanno causato il Disavanzo di € 169,9milioni e assegnato alla Città il primo posto in Italia per quota pro-capite mentre, per qualità della vita, occupa il 97°, 28 posizioni in meno di due anni fa. Per non dire della montagna di debiti finanziari e commerciali pari, al 31/12/2021, a € 539,9milioni (fonte: Bilancio). Debiti per Mezzo Miliardo di euro sono una enormità, anche se fossero noccioline. E, questo, senza dimenticare le rate da pagare, fino al 2044, di un piano di rientro ‘lacrime e sangue’, soprattutto per i recuperi sui ‘servizi a domanda’, come mensa e trasporto scolastico, una condizione urbana davvero critica, priva di qualsiasi manutenzione, le opere ferme o neppure avviate. Forse, prima di alzare la mano, sarebbe stato giusto chiedersi: “cosa sto votando”? Magari, sarebbe stato opportuno pure approfondire il significato del DUP, il documento di programmazione, per capire se una elaborazione storicamente carente, priva di ogni rispetto delle tecniche di previsione più elementari, non fosse stata una delle cause principali del disastro finanziario della Città. Perché, una cosa è certa: “lo squilibrio multi-milionario è frutto delle delibere assunte nelle stanze del potere e se nessuna lampadina di allarme si è accesa in passato vuol dire che, molto probabilmente, quelle delibere sono state assunte ‘per fiducia e appartenenza’, non per coscienza o consapevolezza”. Salvo ogni errore.
Sulle decisioni del Consiglio, ci sarà tempo per parlare. Ma, ad una di esse va data la giusta precedenza.
L’Assemblea ha deliberato di non aderire all’azzeramento delle cartelle, fino a € 1.000, emesse nel periodo 2000-2015, così accogliendo le ‘veloci’ motivazioni declamate dall’Assessora competente. Al riguardo. la responsabile ha sostenuto che la cancellazione avrebbe fatto perdere ben € 29milioni, per multe, Imu/Ici, Tari e altro, mentre con l’azione di recupero si potrebbe recuperare almeno il 3%, cioè € 870.000 (!). In realtà, il motivo vero potrebbe essere ben diverso. La riduzione per € 29milioni dei Residui Attivi sarebbe causa di una definitiva perdita di incassi ‘solo contabili’ che dovrebbero essere sostituiti da voci alternative di Entrate. In sostanza: “come si copre il buco? Facciamo nuovi debiti”? E, per favore, non si dica che quei valori sono coperti dal Fondo di Svalutazione perché sanno tutti, ormai, che il Fondo non è un cassetto con i soldi dentro, ma solo l’indicatore contabile di crediti che non si possono spendere, perché insicuri. E, invece, da noi sono stati spesi, altrimenti non saremmo in Disavanzo per € 169,9milioni. Chissà se anche quelle delibere furono votate ‘per fiducia e appartenenza’. R’ evidente, comunque, che la cancellazione di quei crediti segnerebbe la fine del piano di rientro, ancora non chiuso presso il MEF, come dichiarato dall’Assessora, con l’inizio di altre sofferenze. Facendo salvo ogni errore.
In una Città priva di sostanza, ci si dovrebbe interrogare sugli errori fatti e riflettere su come riparare, visto che poi si chiede ai cittadini di pagarne le conseguenze. La tutela dei loro interessi richiede consapevolezza e dedizione. Per favore, se qualcuno ha altro da fare, faccia altro. Detto con tutto il rispetto.
P.S.: i dati riportati sono stati acquisiti da fonti disponibili sul web. Si fa salvo ogni errore.
*Ali per la Città