Franco Mari: «Giù le mani dai beni comunali, è arrivato il tempo di un bando» - Le Cronache
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Franco Mari: «Giù le mani dai beni comunali, è arrivato il tempo di un bando»

Franco Mari: «Giù le mani dai beni comunali, è arrivato il tempo di un bando»

di Erika Noschese
«Giù le mani dai beni comunali». Il duro attacco arriva dal parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana, Franco Mari che interviene in merito alla questione della fondazione Menna allargando la questione a tutti i beni di proprietà del Comune, sempre più spesso chiusi ai cittadini nonostante, per l’appunto, si tratta di spazi comunali che andrebbero concessi, senza preferenza alcuna. Il deputato, dal canto suo, rilancia la proposta di un bando per tutte le strutture comunali che potrebbero ospitare associazioni e realtà del terzo settore, anche una tantum. «Questa modalità (quella proposta dalla presidente Magaldi per quanto riguarda la fondazione Menna ndr) non va bene: serve una procedura di evidenza pubblica, un bando annuale che possa riguardare tutte le strutture comunali – ha detto il deputato salernitano – La manifestazione di interesse non può riguardare solo la fondazione Menna ma deve essere ampliato alle strutture che oggi possiede il Comune e che, per la maggior parte delle volte, sono completamente abbandonate a sé stesse, senza manutenzione ordinaria né straordinaria», come nel caso dell’Auditorium per il quale si attende ancora l’affidamento in gestione per poter avviare definitivamente le prime attività a favore dei giovani della città. L’onorevole Mari ribadisce la necessità di aprire i beni del Comune alle associazioni per offrire loro uno spazio in cui poter condividere l’impegno a favore del territorio. «Si può avere un soggetto che può essere il gestore di quello spazio ma una quota deve essere concessa alle altre realtà anche per la realizzazione di iniziative pubbliche perché ci sono associazioni che non hanno alle spalle partiti politici, non per questo possono essere penalizzati – ha aggiunto il parlamentare – Serve un regolamento generale per gli spazi comunali, sia quelli gestiti direttamente da Palazzo di Città sia quelli concessi a terzi per la gestione, come nel caso della fondazione Menna altrimenti sembra di stare davvero nella Repubblica delle banane, devono togliere le mani dal patrimonio pubblico, non può diventare privato». E qui, Mari tira in ballo anche i partiti politici che possono sfruttare ogni spazio, soprattutto se vicini alla maggioranza di governo cittadino. «Il problema non è Limen ma la gestione della cosa pubblica, a partire dal recupero di spazi abbandonati che andrebbero ripresi a favore di una città che oggi sconta la mancanza di strutture. Servono quote aperte, è giusto sia così perché restano spazi a disposizione della cittadinanza», ha aggiunto Mari chiarendo che il gestore dovrebbe limitarsi, per l’appunto, a gestire secondo regole ben precise che devono essere dettate da Palazzo di Città. Intanto, dopo l’accordo raggiunto con la fondazione Menna, Casa Limen ha ripreso ad occupare gli spazi, secondo l’accordo raggiunto con la presidente Magaldi che attende ora risposte dal Comune di Salerno circa la manifestazione di interesse che ha proposto per dare alle altre associazioni la possibilità di sfruttare gli spazi della fondazione Menna a rotazione.