Armando Cozzuto: «Si punta ad avere dieci psicologi di base per ciascuna Asl» - Le Cronache
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Armando Cozzuto: «Si punta ad avere dieci psicologi di base per ciascuna Asl»

Armando Cozzuto: «Si punta ad avere dieci psicologi di base per ciascuna Asl»

di Erika Noschese
Il servizio psicologico di base ci sarà. Dopo una lunga trafila burocratica a suon di ricorsi, che ha allungato notevolmente i tempi di messa in pratica del progetto, a novembre 2022 si è partiti ufficialmente con la fase operativa della pubblicazione dei bandi di selezione per gli psicologi. Spetta alle singole Asl occuparsi dei bandi, infatti, con il chiaro supporto dell’Ordine degli psicologi della Campania che ha costituito un osservatorio regionale, finalizzato al miglioramento costante del servizio e al dialogo con le Asl che dovranno stabilire i criteri di presenza territoriale degli psicologi. Nel frattempo, l’Ordine regionale degli psicologi continua a muoversi per migliorare e perfezionare il servizio, complice il fatto che la Campania è stata la prima regione d’Italia a presentare questo ambizioso progetto. Le conferme, le risposte e le ambizioni progettuali sono tutte racchiuse nelle parole di Armando Cozzuto, presidente regionale dell’ordine.
Dopo tante battaglie, finalmente pubblicati tutti i bandi per istituire gli psicologi di base.
«È stata una lunga trafila, iniziata a maggio 2020 e che oggi, finalmente, vede la luce grazie alla pubblicazione dell’ultimo bando da parte della Asl di Benevento, l’ultima delle sette Aziende sanitarie locali ad aver pubblicato la documentazione ufficiale relativa alla selezione del personale che fornirà il servizio psicologico di base. L’iter è stato molto lungo ma, grazie anche all’impegno della Regione Campania, ce l’abbiamo fatta. Si tratta di un primo, storico passo per dare la possibilità agli psicologi di essere integrati a pieno titolo, con le loro competenze e professionalità, nel sistema sanitario regionale con mansioni connesse al loro profilo professionale, dunque ancor più utili per raggiungere il primo obiettivo che riguarda la sanità, a tutti i livelli: prevenire le psicopatologie e promuovere il benessere psicologico».
Gli psicologi, quindi, avranno un loro spazio.
«Ci auspichiamo che possano averne sempre di più, sia a livello di cure primarie sia a livello specialistico. Questo progetto rappresenta una grandissima opportunità: siamo stati i primi in Italia a crederci e puntiamo ad estendere il progetto a livello nazionale, unificando i regolamenti e dando la possibilità anche agli psicologi di base di avere una regolamentazione contrattuale come per i pediatri e i medici di medicina generale, dunque basata sul Ccnl. Intanto attendiamo questo mese per capire quale risposta avranno tutte e sette le Asl del territorio regionale rispetto ai bandi pubblicati. Un passo alla volta».
Il progetto è a dir poco ambizioso, per la categoria e anche per l’intero comparto sanità.
«Essere stati i primi in Italia a presentare questo progetto ha sicuramente favorito l’evoluzione della cosa con grande sensibilità e impegno. Quando il Governo ha bloccato il nostro iter regionale perché dichiarò il progetto incostituzionale, è stata la stessa Regione a crederci molto e difendere la proposta fino alla sentenza della Corte costituzionale, che si è pronunciata a favore del progetto. L’ambizione, quindi, è ancora più alta: vogliamo che ogni Asl abbia un numero minimo di psicologi di base, sempre attestandoci alle disponibilità economiche del comparto, per poter garantire adeguato supporto, pubblico e totalmente gratuito, a medici di base e pediatri di libera scelta. Oltre a fare da ponte, il servizio psicologico di base garantirà un primo accesso per individuare eventuali disagi psicologici e dar seguito allo specifico percorso di sostegno».
Viste le evoluzioni sul tema e l’interesse crescente della popolazione, questi numeri potrebbero non bastare.
«Ciò che ci auguriamo è che il sistema possa intanto partire, nel più breve tempo possibile, dandoci la possibilità di interagire con i medici e con il territorio. Se il numero di richieste dovesse essere troppo più grande di quanto rientra nelle possibilità umane e professionali degli psicologi presenti sul territorio, sarà nostra cura registrare tutte le richieste e proporre, dati alla mano, un miglioramento del servizio».
La provincia di Salerno, molto ampia geograficamente e con discreta densità demografica, potrebbe risultare svantaggiata rispetto alle proporzioni auspicate.
«Le caratteristiche del territorio sono già oggetto di valutazione per il nostro osservatorio regionale, costituito dalla Regione proprio per dare la risposta più efficace possibile. L’obiettivo da noi auspicato è di avere, in una fase pilota, due psicologi per ogni distretto delle Asl. Successivamente, si attende la ripresa della discussione del Governo centrale rispetto a un disegno di legge molto ben fatto, che porta la prima firma dell’on. Boldrini: tra i vari punti, si parla di avere uno psicologo ogni cinque medici di base. Sarebbe un risultato straordinario».
Si tratterebbe comunque di numeri troppo alti da gestire, con una media di 10mila pazienti per singolo psicologo di base.
«Bisogna iniziare da qui, con la piena consapevolezza che tutto è sempre migliorabile per il benessere della cittadinanza. L’obiettivo principale della sanità è riuscire a risparmiare fondi: noi vogliamo e possiamo dimostrare che la strada giusta è, ancora una volta, quella della prevenzione. In un sistema sociale che vede il costante aumento di suicidi, sin dall’età adolescenziale, e dell’abbandono scolastico per le motivazioni più disparate, c’è bisogno di dare costante sostegno al territorio su più livelli. I nostri consultori pubblici ad esempio, vedono in alcuni casi la presenza di un solo psicologo per anche 60mila pazienti, quindi ci sarebbe un miglioramento sostanziale di non poco conto. Inoltre, abbiamo ottenuto un finanziamento di 800mila euro come ordine regionale ed abbiamo creato una piattaforma che consente a psicologi, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta di interagire tra loro, per ridurre sensibilmente i tempi di risposta tra i professionisti coinvolti e garantire rapido supporto a tutti i pazienti che necessitano del nostro intervento».