Capone: Devo la mia carriera a Mauro Pantani - Le Cronache
Salerno

Capone: Devo la mia carriera a Mauro Pantani

Capone: Devo la mia carriera a Mauro Pantani

di Enzo Sica
“Ci siamo sentiti nei giorni prima di Natale per scambiarci gli auguri con Mauro. E’ stata per me e per lui una rentrée che ha fatto piacere ad entrambi. Siamo tornati indietro con la mente ad oltre cinquant’anni fa, quando lui era già un calciatore affermato che giocava nella Salernitana ed io iniziavo il mio percorso nel mondo del calcio con i granata. L’ho sentito un po ‘ affaticato nel parlare ma per me è stato bello parlare e tornare a rivivere insieme qualche episodio di quegli anni. Poi purtroppo ieri Bruno Cammarota, mio e suo amico visto che si sentivano telefonicamente da un bel pò di anni mi ha dato la brutta notizia della sua morte. Devo dire che Mauro è stato un grande amico che ricorderò sempre con affetto>.
Le parole commosse di Antonio Capone per ricordare Mauro Pantani, questo ex calciatore granata degli anni 70′ che ci ha lasciato a 82 anni, non possono non riportarci con la mente agli anni dello stadio Vestuti, alla nostra amata Salernitana che ha avuto tra le sue fila calciatori di qualità come Mauro.
Ma chi è stato Pantani in quella Salernitana, negli anni della serie C 52 anni fa?
“E’ stato una grande mezz’ala con la propensione al gol che anche in quei momenti difficili societari, ha scritto la storia insieme agli altri suoi compagni di squadra di quel tempo” dice sempre Antonio Capone che, va ricordato.
è stato un grande attaccante raggiungendo anche la serie A con il Napoli.
Ma come hai conosciuto Mauro?
“Lui giocava già nella Salernitana ed era un calciatore affermato sotto la guida di Tom Rosati prima e di Vitali poi. E devo dire che devo tanto a lui”.
Perchè, Antonio?
“Diciamo che mi ha sponsorizzato per farmi portare in ritiro, a Nocera Umbra con la prima squadra, nel lontano 1971 – 1972. Ed io avevo poco più di 18 anni”.
Tu facevi parte della squadra Berretti allenata da don Mario Saracino?
“Si ero molto giovane, l’amore per il calcio c’è stato sempre da allora, eravamo in tanti tra cui, se ricordi, Gigino Sica, Egidio Sironi e tanti altri ancora che giocavamo in maglia granata nelle giovanili. E spesso gli allenamenti del giovedì erano contro la prima squadra”.
Cosa accadde, dunque?
“Mauro mi vide in campo, tra i ragazzini, pensò che il mio futuro poteva essere nel calcio. Ne parlò con il presidente della società dell’epoca, il grande avvocato Peppino Tedesco che aveva per Mauro una grossa stima e lo ascoltava dicendogli di portarmi in ritiro con la prima squadra”.
Come si comportò la dirigenza granata?
“Benissimo con me perchè dopo questa sponsorizzazione di Mauro il presidente Tedesco mi chiamò nel suo studio e mi disse che sarei andato in ritiro con la prima squadra che in quella stagione iniziò a Nocera Umbra. Fu qualcosa di eccezionale per me e penso che proprio quell’attestato di stima di Mauro, nei miei confronti, ha fatto sì che la mia carriera calcistica sia partita proprio bene e mi ha fatto poi arrivare lontano”.
Parole rotte dalla commozione queste di Capone proprio ripensando a quegli anni iniziali ed ad un grande ex calciatore e amico come è stato Mauro che, ironia della sorte, aspettava con grande attesa la partita tra le due squadre che più ha amato: il Lecce e la Salernitana e sperava di vederle in campo al via del Mare il prossimo 27 gennaio in serie A.
Purtroppo ci ha lasciato prima ma giallorossi e granata, proprio in quella partita, certamente lo ricordano con l’affetto che un grande come Mauro Pantani meritava.